Lodo Mondadori, la Cir di De Benedetti chiede altri 30 milioni alla Fininvest. Marina Berlusconi: ci considera un bancomat

Berlusconi con la figlia Marina
Berlusconi con la figlia Marina
Mercoledì 11 Dicembre 2013, 14:21 - Ultimo agg. 12 Dicembre, 16:00
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La Cir di De Benedetti ha formalmente avviato contro la Fininvest di Silvio Berlusconi una nuova causa civile con cui chiede il risarcimento di altri 30 milioni di euro per la vicenda del Lodo Mondadori.



La nuova richiesta, riferisce il Corriere della Sera, è stata presentata lunedì scorso dopo che la Cassazione lo scorso settembre con la sentenza che ha stabilito il risarcimento di 494 milioni di euro alla società della famiglia De Benedetti ha ritenuto, in via definitiva, che Cir debba essere risarcita anche per i «danni non patrimoniali». Danni dovuti alla «lesione del diritto ad un giudizio reso da un giudice imparziale» accertato anche dal procedimento penale, già passato in giudicato, per cui il giudice Metta e gli avvocati Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Cesare Previti furono condannati definitivamente per corruzione in atti giudiziari.



La Cir ha poi confermato in una nota l'indiscrezione spiegando che «la causa è la naturale conseguenza del giudizio di Cassazione del settembre 2013 che, confermando quanto in precedenza già deciso sia dal Tribunale sia dalla corte di appello di Milano, ha accertato il diritto di Cir al risarcimento anche del danno non patrimoniale e ne ha rinviato la liquidazione ad apposito nuovo giudizio civile».



«L'ingegner De Benedetti e la Cir ci hanno preso gusto. Sicuri di poter contare su una giustizia ingiusta, considerano ormai la Fininvest come un gigantesco bancomat, dal quale prelevare secondo necessità», ha replicato Marina Berlusconi, presidente di Fininvest.



«Non è bastato l'esproprio da 494 milioni di euro che ci è stato inflitto per un danno mai subito da De Benedetti nella vicenda Lodo Mondadori - scrive in una nota Marina Berlusconi -. La Cir ora torna alla carica chiedendoci altri 32 milioni di euro, che rivalutati ammontano a quasi un centinaio,questa volta per il "danno non patrimoniale"».



«Ma è il modo in cui si arriva a motivare e a quantificare questo inesistente danno che lascia ancor di più sconcertati - continua -. Come fa la Cir a lamentare uno "smacco imprenditoriale" ingiustamente subito quando lo stesso De Benedetti della spartizione Mondadori si disse soddisfattissimo, e a ragion veduta, avendone tratto solo vantaggi? Di smacchi imprenditoriali l'ingegnere ne ha accumulati eccome, ma sono ben altri: basti pensare alla distruzione di un marchio storico come l'Olivetti, o alla pesante situazione debitoria del gruppo Cir».



«La società - continua Marina Berlusconi - però va oltre, e nella sua richiesta tira fuori addirittura presunti danni psicologici, per la precisione "i gravissimi stress e disagi nella sfera psichica ed emotiva degli esponenti di Cir", a cominciare da De Benedetti. Detta da chi ha raddrizzato i suoi bilanci proprio grazie all'esproprio assurdo sul Lodo Mondadori, c'è da rimanere senza parole».



«Piuttosto che sui danni psicologici di De Benedetti - conclude la presidente di Fininvest - credo sarebbe

doveroso riflettere sui danni reali e gravissimi che questa vicenda giudiziaria ha davvero provocato. Ad aziende sane come le nostre, che pagano ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse e che danno lavoro a migliaia di persone. Ma anche al rispetto della verità e della giustizia di questo Paese».