Manovra, Tremonti: nessun condono
Salve feste laiche e tredicesime statali

Giulio Tremonti e Antonio Azzollini (foto Giuseppe Lami - Ansa)
Giulio Tremonti e Antonio Azzollini (foto Giuseppe Lami - Ansa)
Venerdì 2 Settembre 2011, 10:11 - Ultimo agg. 15 Marzo, 23:34
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ROMA - Non ci saranno n condoni n scudi. E' quanto ha assicurato il ministro dell'economia Giulio Tremonti mentre proseguono al Senato in commissione i lavori sul decreto di Ferragosto. In serata il governo è andato sotto in Commissione Bilancio del Senato. Aveva dato parere contrario ad un emendamento sulla certificazione dei crediti delle imprese con la P.A. Forza del Sud ha votato con le opposizioni e l'emendamento è passato contro il parere del governo.



La manovra «è totalmente solida nei saldi di copertura», ha detto Tremonti in una nota nella quale mette in risalto che «in Italia l'evasione fiscale e contributiva è enorme» e che il testo in discussione prevede «un radicale cambiamento nella strategia di contrasto all'evasione fiscale» consente un recupero di circa 700 milioni nel 2012 e di 1,6 miliardi nel 2013.



I temi portanti della manvora riguardano una stretta nella lotta all'evasione, la pubblicazione dei redditi on line, su cui però il Pdl già frena, e controlli anche sui conti correnti. Critica Confindustria: sì alla lotta all'evasione ma norme dettate da fretta e approssimazione. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: daremo una mano ma serve cambio politico. Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro: governo e maggioranza in tilt. Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini: testo pasticciato ma saremo responsabili.



Salve le feste del Primo Maggio, del 25 aprile e del 2 giugno ma non le feste patronali. È quanto prevede un emendamento alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Lo riferisce Vincenzo Vita del Pd. Le tre feste civili non saranno più accorpate alla domenica. Per le feste patronali invece niente da fare; resta salvaguardata solo quella di Roma, Santi Pietro e Paolo, che è nel Concordato. L'emendamento era del Pd ed è stato accolto dal relatore.



Passa in commissione Bilancio un emendamento "salva tredicesime" dei dipendenti pubblici, presentata da Pasquale Viespoli, capogruppo di Coesione nazionale al Senato. Gli statali non avranno quindi il pagamento ritardato della tredicesima, come previsto in origine dal provvedimento varato dal governo, anche nel caso le rispettive amministrazioni pubbliche non dovessero cogliere gli obiettivi di risparmio fissati con la manovra bis. A "pagare" saranno, in tal caso, i dirigenti responsabili con una «riduzione della retribuzione di risultato nella misura del 30 per cento».



Salvi dalla soppressione dei mini-enti, quelli con meno di 70 dipendenti, quelli della ricerca e le istituzioni culturali. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato in Commissione Bilancio del Senato. L'emendamento era stato presentato dal Pd ed è stato accolto dal relatore. Con la misura della manovra, che prevede la soppressione degli enti più piccoli, erano a rischio anche istituzioni come l'Accademia della Crusca o l'Accademia dei Lincei.



Il Pdl frena sui redditi on line. «Le considerazioni del Garante per la Privacy, professor Pizzetti, in merito alla pubblicazione online dei redditi dei cittadini, trovano un riscontro che l'attuale maggioranza non può non ricordare. Fu infatti il centrodestra a dover intervenire con un decreto d'urgenza, il 112 del 2008, affinché il responsabile amministrativo di un'analoga scelta, compiuta dal governo Prodi, non scontasse conseguenze anche penali. È bene che di tutto ciò la maggioranza nelle prossime ore tenga conto». Lo afferma in una nota Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato riferendosi alla stretta contro gli evasori pensat dal governo che prevede anche la pubblicazione dei redditi on line. Secondo Pizzetti la pubblicazione dei dati delle dichiarazioni dei redditi on-line è «un materiale terribilmente pericoloso» che rischia di creare una sorta di «odio sociale, travalicando i limiti e gli obiettivi della nuova norma, se mai dovesse essere approvata».



Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, dice che «Il mondo delle cooperative, che in periodi di crisi che ha dato lavoro e solidarietà straordinaria, merita un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica». Il presidente della Bce Jean Claude Trichet avverte l'Italia: «È essenziale che gli obiettivi annunciati di miglioramento delle finanze pubbliche siano pienamente confermati e concretizzati». La Ue ha preso posizione ufficialmente criticando l'eccessivo peso dato alla lotta all'evasione, mentre la Germania ha espresso piena fiducia nell'Italia.



In manovra non ci sarà nessuna misura di condono perché sarebbe un intervento «una tantum», ha detto Giulio Tremonti. Il ministro «conferma l'intenzione di non procedere a nessuna misura di condono, poiché si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa ma che non modifica l'assetto della finanza pubblica».



Il ministro ha anche escluso, a proposito dei rapporti tra Italia e Svizzera per risolvere le controversie fiscali pendenti, il ricorso a nuovi scudi fiscali. «Sussiste l'esigenza di evitare interventi singoli di rimpatrio di capitali che forniscano un gettito solamente una tantum, procedendo pertanto con attenzione e prudenza». Nella manovra, dice Tremonti, non c'è «un eccessivo squilibrio della componente fiscale rispetto alla decurtazione della spesa». La proporzione inizialmente prevista «viene infatti mantenuta e confermata, ove si consideri che il contributo di solidarietà viene sostituito da misure prettamente fiscali, quantunque nella loro gestione vengano inclusi i governi locali».



La Ue: preoccupa il ruolo dato alla lotta all'evasione. La Commissione Europea guarda con preoccupazione alla rilevanza data nella manovra alle misure contro l'evasione fiscale, ha detto Amadeu Altafaj, portavoce del commissario per gli Affari economici e monetari Onli Rehn. A determinare la preoccupazione sono in particolare le difficoltà e le incertezze legate alla valutazione del gettito che può derivare dall'applicazione delle misure antievasione. Altafaj ha ricordato che la Commissione segue da vicino il dibattito politico in corso anche in Parlamento che Bruxelles esprimerà il suo giudizio finale solo dopo l'approvazione definitiva della manovra e che Bruxelles auspica che nei pacchetti dei provvedimenti in discussione trovino più spazio misure destinate a sostenere la crescita e lo sviluppo economico.



«È essenziale che gli obiettivi annunciati di miglioramento delle finanze pubbliche siano pienamente confermati e concretizzati - ha detto Trichet a Il Sole 24 Ore - Le misure annunciate dal governo il 5 agosto sono estremamente importanti per ridurre rapidamente il deficit pubblico e migliorare la flessibilità dell'economia italiana». Questo, prosegue, è «decisivo per consolidare e rafforzare la qualità e la credibilità della strategia italiana e dell'impegno del governo italiano a ripagare i suoi debiti». Per il banchiere devono esser introdotte «tutte quelle misure capaci di permettere nel medio termine al potenziale italiano di esprimersi pienamente», in modo da aumentare «la crescita» di «un'economia ingessata».



Il governo tedesco ha «piena fiducia» che il governo italiano, anche con i recenti cambiamenti alla manovra, «approverà le misure necessarie a rispettare il risparmio previsto per arrivare agli effetti attesi sul bilancio pubblico». Lo ha detto stamani a Berlino Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel.



È urgente che il governo comunichi «chiaramente» le decisioni adottate nella manovra correttiva, ha detto l'economista e presidente della Bocconi Mario Monti. «Mi sembra molto importante e urgente che vengano comunicate le decisioni in maniera chiara, a differenza di quanto avvenuto dagli ultimi giorni. Io ho espresso un parere sostanzialmente positivo sulla versione di metà agosto della manovra». Monti ha aggiunto che «la grande confusione e mancanza di chiari messaggi di questi ultimi giorni temo che possano far risorgere in Europa un senso di diffidenza nei confronti dell'Italia di andare su una strada definita, capace di portarla verso una maggiore crescita e verso l'equilibrio finanziario. La cosa peggiore -sarebbe rinfocolare queste diffidenze dell'Ue e mettere in imbarazzo la Bce, che ha fatto nei confronti di Italia e Spagna il massimo di quello che poteva fare».



Confindustria: «Siamo sconcertati per le misure di contrasto all'evasione fiscale previste nell'emendamento presentato dal Governo - si legge in una nota - Confindustria ha da tempo condiviso l'obiettivo di una seria ed efficace lotta all'evasione fiscale e contributiva. Le misure presentate ieri risentono però della fretta e dell'approssimazione con cui è stato predisposto l'emendamento, non sono coerenti anche sul piano tecnico e dovranno necessariamente essere riviste. Le norme sono poco efficaci rispetto all'obiettivo di una seria lotta all'evasione e rischiano di penalizzare le imprese corrette nel rapporto con il fisco. Due esempi per tutti: innanzitutto la misura che considera presuntivamente società di comodo le imprese in perdita per tre anni consecutivi. In questi anni di seria e diffusa crisi economica sono molte le imprese che si trovano in questa situazione e non per questo possono essere ulteriormente penalizzate considerandole a priori società non operative. Con riguardo alle misure in materia di reati tributari, in particolare quelle previste per l'infedele dichiarazione, per sanzionare penalmente tale condotta, l'illecito va rapportato all'effettiva entità dell'evasione e al dolo specifico altrimenti si rischia solo di ingolfare ancor di più una giustizia già lenta e appesantita, generando crescente incertezza per tutte le imprese. Siamo stupiti che il Governo non abbia preso in considerazione misure più efficaci di contrasto all'evasione come la nostra proposta di abbassare la soglia per l'uso del contante a 500 euro».



«Non posso dire di essere ottimista ma dobbiamo insistere per un cambiamento sostanziale della manovra - ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - Il nostro obiettivo non è quello di fare astratte rotture ma di ottenere modifiche sostanziali. Su questo ci battiamo mantenendo l'unità di tutte le realtà locali senza guerre fratricide». Il sindaco, ha anche confermato che lunedì ci sarà una manifestazione congiunta di Comuni, Regioni e Province e un incontro con i capigruppo del Senato ed il presidente Schifani. Secondo Alemanno «è anche interesse del centrodestra che la manovra venga corretta in maniera sostanziale. Sia io che Osvaldo Napoli avevamo indicazioni chiare di una riduzione molto più forte dei tagli agli enti locali».



«I diritti sociali sono parte integrante della democrazia sostanziale e l'impegno a rispettarli non può dipendere meramente dall'andamento delle borse e dei mercati», ha ammonito il cardinale Bertone, dopo aver chiesto un trattamento migliore per le coop. Bertone ha parlato di »civilizzazione dell'economia in contrapposizione alla forte tendenza speculativa. Un'economia civile non può trascurare la valenza sociale dell'impresa e la corrispettiva responsabilità nei confronti delle famiglie dei lavoratori, della società e dell'ambiente. Nel contesto della crisi, l'incertezza del lavoro e delle sue condizioni riporta a difficoltà personali e cosiali gravi».



«Al capo dello Stato diciamo che siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità. Il Pd può anche correre un rischio politico mettendosi a fare i responsabili, invece di stare alla finestra ad aspettare. Non mi sfugge che in questo modo mi posso mettere nei guai, ma faremo comunque fino in fondo il nostro dovere». Così si è espresso Bersani. «Serve una compagine di governo che sia percepita - ha sottolineato il leader del Pd - come una cosa seria in campo nazionale e internazionale. A questo scopo sono pronto a considerare tutte le opzioni. Stare all'opposizione, ma anche nella maggioranza». Bersani si è poi detto convinto che se ci fosse questo passaggio politico «i Mercati ci darebbero il tempo necessario per attuare le misure necessarie, perché se vedono uno spiraglio avranno interesse ad aspettarci».



Finocchiaro: Berlusconi o è irresponsabile o va curato. «Le dichiarazioni del premier Berlusconi su un'opposizione che perturberebbe i mercati e attizzerebbe la speculazione si prestano a due sole possibili deduzioni: o è un assoluto irresponsabile o va curato - ha detto il presidente Pd del Senato - Quel che è certo è che, in entrambi i casi, non può continuare a governare un Paese che peraltro, come risulta tristemente, disprezza o inganna».



Casini: «Noi abbiamo un giudizio pessimo su questa manovra, non la condividiamo ma abbiamo un dovere di serietà. Cercheremo quindi di collaborare per evitare guai peggiori. Siamo sull'orlo di un baratro, cerchiamo di non finirci dentro - ha detto il leader dell'Udc - Per tutti questi motivi il voto contrario non deve essere interpretato come una posizione aventiniana o di ostruzionismo al governo». Casini ha poi commentato il provvedimento sull'evasione fiscale: «C'è una lotta all'evasione fiscale che segna un'inversione di rotta di questo governo. Certo, la Banca Centrale Europea aveva chiesto misure strutturali e riforme importanti che nella manovra non ci sono. Questo è un testo pasticciato, più volte rivisto, ma nella lotta all'evasione speriamo che non cambino opinione».



«Fidarsi di Berlusconi sulla lotta all'evasione è come fidarsi di Dracula per la gestione di un pronto soccorso - ha detto Antonio Di Pietro - Sentirlo dire da Berlusconi è come sentire dire che una delle principali persone che si sono avvantaggiate delle leggi a favore degli evasori voglia punire se stesso». Per l'ex magistrato «una cosa è fare gli annunci, altro è passare ai fatti concreti e questo Governo per ora ha fatto solo provvedimenti che hanno favorito gli evasori. Ormai il governo è totalmente imbambolato e rincretinito e ogni giorno che passa dimostra la sua inadeguatezza e di non saper governare il Paese». Secondo il leader Idv la manovra finanziaria all'articolo 1 dovrebbe riportare la frase: «Ci dimettiamo perchè incapaci di intendere e di volere». Il leader Idv ha ricordato che il suo partito ha presentato una ipotesi di manovra finanziaria che «toglie soldi a chi finora non ha pagatoe non invece a quelli che hanno sempre pagato le tasse e che per questo ora vengono pure puniti da questo governo».



Quando Berlusconi descriveva l'Italia come «un Paese di merda, evidentemente si era guardato allo specchio e descriveva se stesso - ha attaccato ancora Di Pietro - Avere come presidente del Consiglio una persona che ha una valutazione così meschina del proprio Paese è come vivere in un Paese del terzo mondo». Ma per Di Pietro «siccome l'Italia non è come la descrive Berlusconi, evidentemente si era guardato allo specchio e descriveva se stesso».E' il premier che sta facendo male all'Italia e che ha usato il governo a fini personali».


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