Mediaset, pronta la causa contro Vivendi dopo la rottura sulla pay tv Premium

Mediaset, pronta la causa contro Vivendi dopo la rottura sulla pay tv Premium
Giovedì 28 Luglio 2016, 20:14 - Ultimo agg. 29 Luglio, 14:26
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Mediaset all'attacco di Vivendi, anche per vie legali, dopo che il gruppo francese ha annunciato che non rispetterà l'accordo che prevedeva l'acquisto della pay tv del Biscione. Il consiglio di amministrazione di Mediaset, si legge in un comunicato del gruppo televisivo, ha respinto la nuova proposta di Vivendi sulla vicenda Premium e ha dato mandato agli amministratori di «adottare tutte le opportune azioni finalizzate a ottenere l'adempimento del contratto da parte di Vivendi e, in caso di inerzia di quest'ultima, di agire in sede civile ed eventualmente anche penale a tutela degli interessi della società».

Di fatto Mediaset concede tempo a Vivendi per onorare il contratto senza dare un ultimatum, anche se fonti vicine al dossier indicano in una settimana-dieci giorni il tempo prevedibile prima che il Biscione proceda con le cause legali, scegliendo contemporaneamente di riconsolidare da subito Premium nel bilancio della capogruppo.

Il contratto per la vendita di Mediaset Premium a Vivendi «è ancora valido e vincolante: faremo di tutto per rendere operativo questo contratto, non c'è un 'piano B', quando si firma si firma», afferma il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani, rispondendo agli analisti durante la conference call per la presentazione dei dati semestrali del gruppo televisivo. «Comunque non abbandoneremo di certo la società», aggiunge.

«A seguito all'interruzione del processo di vendita di Premium e al conseguente venir meno dell'elevata probabilità di realizzare l'operazione entro dodici mesi, il contributo ai risultati consolidati di tale società viene ricompreso - afferma Mediaset nel comunicato sui dati - nella presente relazione semestrale tra le "attività in funzionamento" in continuità con i bilanci intermedi e il bilancio annuale del 2015. I risultati di tali attività nel Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo erano stati invece esposti separatamente, in quanto sulla base degli accordi vincolanti sottoscritti tra Mediaset e Vivendi in data 8 Aprile 2016, e tali attività risultavano classificabili come 'attività destinate alla vendità». 

Vivendi intanto replica affermando di vedere sempre come raggiungibile un accordo con Mediaset sulla questione Premium ma «non accetta di essere accusata di non onorare i contratti» e «si riserva ogni azione per tutelare la sua onorabilità», compresa una causa per diffamazione, dice all'agenzia Ansa un portavoce del gruppo francese. Vivendi, in particolare, spiega che dall'analisi interna del business plan della pay tv del Biscione sarebbe emersa una visione «troppo ottimistica» e di fatto irrealizzabile.

Vivendi cita a proposito anche un rapporto di Deloitte, secondo il quale il business plan di Mediaset Premium dovrebbe essere rivisto con risultati molto inferiori «per essere realistico». Il gruppo francese afferma inoltre che Mediaset non può essere rimasta sorpresa dalla controproposta formulata martedì scorso, in quanto le discussioni in proposito erano state avviate da oltre un mese e concretizzate nella lettera del 21 giugno dove citerebbe «divergenze significative nell'analisi dei risultati» di Premium.

In ogni caso l'atteggiamento espresso da Vivendi è quello di voler trovare un'intesa sulla questione e di non voler in alcun modo mirare al controllo di Mediaset.

Intanto nel primo semestre dell'anno Mediaset accusa una perdita di 27,8 milioni rispetto a un risultato positivo di 24,2 milioni dello stesso periodo del 2015. Nel secondo trimestre «sono stati sostenuti esborsi di cassa una tantum, derivanti unicamente dalla firma del contratto con Vivendi, pari a 34,6 milioni», sottolinea Mediaset. I ricavi del semestre sono 1.870 milioni in netta crescita rispetto ai 1.721 milioni precedenti, con ricavi pubblicitari in aumento del 3,7%.
 
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