Assegno unico per i figli, conto alla rovescia. Si apre il primo luglio (per chiudersi il 30 settembre) la finestra temporale utile per inoltrare la domanda della nuova misura destinata ad assorbire tutti i meccanismi di sostegno alla genitorialità (tra cui gli assegni di natalità e il premio alla nascita) attualmente in vigore nella legislazione italiana. Due milioni le famiglie potenzialmente interessate in questa prima fase transitoria che, per tutto il 2021, garantirà un assegno temporaneo (“assegno ponte”) destinato alle famiglie con figli minori che non abbiano diritto ai vigenti assegni per il nucleo familiare.
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Assegno unico per i figli, il modulo online
Il modulo per l’assegno unico si potrà reperire online sul sito dell’Inps fra otto giorni ma, ha garantito ieri il presidente dell’istituto di previdenza Pasquale Tridico, chi farà domanda entro due mesi avrà diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dall’inizio di luglio.
Gli importi unitari
In particolare, gli importi risultano decrescenti al crescere del livello dell’Isee. Se nel nucleo sono presenti più di due figli, l’importo unitario per ciascun figlio minore viene maggiorato del 30%; inoltre, per ciascun figlio minore con disabilità, gli importi sono maggiorati di 50 euro. Ad esempio: per ciascun figlio, nel caso di Isee fino a 7mila euro, si avrà diritto a un assegno di 167,5 euro per ciascun figlio ogni mese, dimezzato a 83,50 euro al mese a figlio se l’Isee è intorno a 15 mila euro. Fino a 30 euro al mese per figlio con Isee intorno ai 40 mila euro, stabile a 30 euro fino a 50 mila euro di Isee, valore oltre il quale si annullano i benefici.
Assegno unico, al via le domande per il periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022
Ogni importo è riferito a un solo figlio, dunque l’importo finale che forma l’assegno è dato dall’importo a cui si ha diritto moltiplicato per il numero dei figli. Molto eterogenea la platea delle famiglie interessate: soggetti inattivi, percettori di Reddito di cittadinanza, lavoratori autonomi, ma anche dipendenti oggi tagliati fuori dagli assegni per ragioni di reddito familiare. Per questi nuclei il totale messo a disposizione è di 1 miliardo e 580 milioni sui 3 miliardi deputati a tale scopo. L’altra metà delle risorse è destinata a 4 milioni di famiglie che già incassano gli assegni familiari (lavoratori dipendenti). In attesa del nuovo regime che farà pulizia di detrazioni e assegni, questi nuclei avranno a partire da luglio una maggiorazione di 37,5 euro al mese per figlio nel caso di famiglie con uno o due figli. E 70 euro in più per ciascun figlio per quelle che hanno tre o più figli.