Previdenza, Boeri: i soldi ci sono
ma c’è un problema di equità

Previdenza, Boeri: i soldi ci sono ma c’è un problema di equità
di Cinzia Peluso
Lunedì 12 Settembre 2016, 09:16
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Basta con le pensioni d’oro, affinché la previdenza italiana sia realmente più equa. Ad invocare un cambio di rotta è il presidente dell’Inps, Tito Boeri. In realtà, senza fare alcun riferimento esplicito ai ritocchi alla legge Fornero in cantiere. L’economista alla guida dell’Istituto di previdenza pubblica formula il suo parere sui nodi del sistema pensionistico italiano: «Non sono la sostenibilità finanziaria ma l’equità». Ma è chiaro che la riforma che il governo sta per varare non colmerà i gap tra prestazioni alte e contributi versati. E i cosiddetti trattamenti d’oro così non scompariranno.

È proprio questo il problema per Boeri, che dice chiaramente che i vitalizi dei politici sono ingiustificati. E non è solo un attacco, ma l’ennesimo appello a riformulare le regole del sistema previdenziale. Parole al vento, che vanno a sbattere contro il muro dei progetti dell’esecutivo. «Il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate è troppo grosso. Abbiamo deciso di fermarci», è la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini.

Possibilista, invece, sull’ipotesi di attuare la revisione indicata da Boeri è Cesare Damiano. Il presidente della commissione Lavoro alla Camera fa notare che «un contributo di solidarietà a carico di chi ha pensioni più elevate, come chiede Boeri, è già stato realizzato e si può rifare». A suo dire non ci sarebbe nulla da reinventare, quindi. In realtà, già il governo Prodi bloccò per un anno, nel 2008, le indicizzazioni alle pensioni di importo superiore ai 4.000 euro lordi mensili, contribuendo, con quei risparmi, a istituire la quattordicesima per i pensionati più poveri. In seguito il governo Letta con la legge di Stabilità del 2014 istituì un contributo di solidarietà per le pensioni di importo superiore ai 90.000 euro lordi annui.

Contributo che ha durata triennale e scade alla fine di quest’anno. E la Corte Costituzionale all’inizio dell’estate ha emesso disco verde a queste norme, ma ha chiarito che si giustificavano alla luce della eccezionalità della crisi. Perciò Damiano fa notare che questo prelievo «non si può prorogare, perché molto probabilmente non avrebbe il benestare della Corte Costituzionale, ma nulla vieta di individuare un’altra misura di analogo significato: con i risparmi si potrebbero finanziare ulteriori interventi a favore delle pensioni più “povere” e della flessibilità previdenziale».

Poi, l’assist di Damiano al sottosegretario Nannicini a proposito del suo progetto per le pensioni più basse di rivalutare la quattordicesima: «La scelta più giusta». «Ci sono delle persone che oggi hanno dei trattamenti pensionistici, o hanno dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificati alla luce dei contributi che hanno versato in passato.
Abbiamo concesso per tanti anni un trattamento privilegiato a queste persone», ha denunciato ieri Boeri in un’ampia intervista registrata per il programma Presa Diretta, che è stata anticipata. Le risorse, secondo l’ex economista della Voce.info che venne scelto direttamente da Renzi per la guida dell’Inps, quindi non mancherebbero. Ma il vero problema sarebbe la loro redistribuzione. Boeri non si stanca di ripeterlo. 
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