Rate, famiglie mai così in difficoltà.
Istat: situazione peggiore al Sud

Rate, famiglie mai così in difficoltà. Istat: situazione peggiore al Sud
di Cinzia Peluso
Venerdì 9 Dicembre 2016, 08:48 - Ultimo agg. 13:01
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Mutui convenienti come non mai. Tanto che le compravendite immobiliari hanno imboccato decise la strada della ripresa. E c'è un exploit dei prestiti-casa. Eppure, oltre il 5 per cento delle famiglie non riesce a stare dietro al rincorrersi delle scadenze con le banche e con i proprietari per gli affitti. Quindi, le condizioni economiche delle famiglie restano precarie. Lo dice l'Istat. Ed è il Sud a rivelarsi il peggiore pagatore.



Nel 2015 il 6,9 per cento dei nuclei familiari meridionali non era in regola con le rate. Un po' più diligenti gli abitanti delle isole, dove si scende al 5,4 per cento dei ritardatari. Percentuale che si riduce ancora al 5,2 per cento nel più diligente Nord-Ovest. Ma sono gli abitanti del Nord-Est i più virtuosi. Solo il 4,7% non è puntuale. Sta di fatto che, con il costo del denaro inchiodato al minimo storico (proprio ieri la Bce lo ha confermato) e tassi d'interesse bassissimi, l'anno scorso abbiamo toccato la vetta degli inadempienti del mutuo. Con il 5,4 per cento si è raggiunto infatti il livello più alto dall'avvio delle serie storiche dell'Istat nel 2004, quindi almeno da undici anni.

Certo, il popolo delle famiglie che hanno sottoscritto un contratto di mutuo è ridotto rispetto al numero dei nuclei che vivono in abitazioni di proprietà. Si tratta di una fetta del 17,7 per cento, pari a 3,2 milioni di persone. Il numero dei nuclei in affitto misura invece il 18 per cento, poco più di 4 milioni e mezzo. È su queste due fasce che l'Istituto di via Balbo ha puntato i riflettori nell'indagine sul reddito e le condizioni di vita delle famiglie, per cui sono appena state aggiornate le serie, e nell'indagine sulla spesa per consumi. Nel 2015 quasi il 60 per cento delle famiglie ha dichiarato di ritenere «pesante il carico delle spese» per il tetto. Anche se vi sono delle differenze. Sono ancora gli anziani a reggere finanziariamente la società. I più puntuali sono infatti i pensionati (1,4%), i più ritardatari, come del resto era prevedibile, sono invece i disoccupati (18,9%).

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