Reddito minimo di cittadinanza,
spunta l’idea della tassa negativa

Reddito minimo di cittadinanza, spunta l’idea della tassa negativa
di Andrea Bassi
Lunedì 27 Febbraio 2017, 09:41 - Ultimo agg. 10:12
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Nella Silicon Valley il reddito di cittadinanza non è un tabù. Elon Musk, il fondatore della casa produttrice di auto elettriche Tesla, che Matteo Renzi ha incontrato nel suo viaggio americano, ne è un convinto sostenitore. L’uomo che progetta di rendere Marte abitabile pensa che introdurlo «diventerà necessario». E lo sarà per la stessa ragione per la quale, nei giorni scorsi, il fondatore di Microsoft, Bill Gates, si è detto favorevole a far pagare le tasse ai robot. L’automazione e l’imminente arrivo dell’intelligenza artificiale stanno sostituendo il lavoro umano a ritmi impensati. Il fondatore di E-bay, Pierre Omidyar, sta addirittura finanziando un progetto pilota di reddito di cittadinanza in Kenya. Per i prossimi 12 anni pagherà a 6 mila abitanti di 40 villaggi rurali, 75 centesimi di dollaro al giorno, una paga pari alla metà del reddito giornaliero medio dei kenioti. Renzi ha sempre tenuto le antenne dritte su quello che accade nella Silicon Valley. Ma il terreno politico del reddito di cittadinanza in Italia è già occupato da Beppe Grillo. 

Il Movimento Cinque Stelle ha già una proposta, molto dettagliata, depositata in Parlamento. Che in realtà non è un vero reddito di cittadinanza, ossia di un assegno erogato a tutti i cittadini a prescindere dai loro redditi senza cioè, la prova dei mezzi. Si tratta piuttosto di un «reddito minimo garantito», un assegno di 780 euro mensili da erogare a tutti coloro sono sotto la soglia di reddito di 9.360 euro l’anno. Coloro cioè, che hanno entrate per meno del 60% del reddito mediano degli italiani, che è di 15.514 euro. I 9.360 euro annui, secondo i Cinque Stelle, sono la soglia che indica il rischio povertà. Il reddito minimo dei Cinque Stelle, dunque, non è universale. E soprattutto, si può perdere. 

Se il terreno politico del reddito di cittadinanza è già occupato, quale altro asso dalla manica potrà tirare fuori Renzi. Una delle alternative al reddito di cittadinanza si chiama «dividendo di cittadinanza». L’idea è del premio Nobel Milton Friedman. In sostanza è una tassa negativa sul reddito. Tutti i cittadini che hanno guadagni sotto una certa soglia, non solo non pagherebbero tasse, ma si vedrebbero applicata un’aliquota negativa che, nei fatti, si tradurrebbe in un sussidio diretto dello Stato attraverso una redistribuzione dei redditi. 

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