Spesometro in tilt,
scadenza rinviata

Spesometro in tilt, scadenza rinviata
di Luca Cifoni
Martedì 26 Settembre 2017, 09:16 - Ultimo agg. 12:14
2 Minuti di Lettura
Roma. Più tempo, fino al 5 ottobre, per l'invio delle fatture e tolleranza per i possibili errori e in caso di ulteriori ritardi fino al 13 ottobre. Questa è la prima risposta dell'Agenzia delle Entrate al brutto pasticcio del cosiddetto spesometro. Il sistema web Fatture e corrispettivi era stato interrotto nella giornata di venerdì per un'anomalia che a prima vista ha dell'incredibile: l'applicazione non garantiva la riservatezza delle comunicazioni inviate da commercialisti e singoli contribuenti, che potevano essere consultate da altre persone in possesso delle credenziali, semplicemente inserendo i codici fiscali degli interessati. Il servizio - ha fatto sapere l'Agenzia delle Entrate - riprenderà nella giornata di oggi ma senza alcune funzionalità come la possibilità di modificare i dati attraverso interfaccia web. L'Agenzia ricorda inoltre che gli altri canali di invio attraverso software gestionali sono rimasti attivi. È chiaro però che una parte rilevante degli interessati non ha potuto usufruire del servizio e dunque il direttore Ernesto Maria Ruffini avvalendosi dei propri poteri ha disposto in via amministrativa la proroga al 5 ottobre, prevedendo anche la possibilità di non applicare sanzioni per errori materiali e/o nel caso in cui l'adempimento sia stato effettuato entro i 15 giorni dalla scadenza originaria che era fissata al 28 settembre dopodomani. La decisione è stata apprezzata dal Consiglio nazionale dei commercialisti che però la giudica «assolutamente insufficiente». Gli intermediari si erano attivati con il ministero per ottenere una proroga più significativa, per la quale serve però un intervento legislativo.
 


Un altro capitolo, ancora tutto da scrivere, riguarda le responsabilità per quanto è accaduto. Ernesto Maria Ruffini, che è alla guida dell'Agenzia da appena due mesi, è intenzionato ad andare fino in fondo per accertare eventuali colpe sia all'interno della struttura di cui è a capo, sia all'esterno: ovvero nella Sogei, la società pubblica che materialmente si occupa dell'infrastruttura informatica. Molti gli interrogativi da sciogliere: si tratta di capire per quanto tempo il sistema è rimasto effettivamente esposto ai possibili accessi indebiti, ed anche se ci sia effettivamente stata qualche intrusione nei dati altrui (ad esempio a danno di aziende concorrenti). Resta poi misteriosa, in attesa di più puntuali accertamenti tecnici, l'apertura di una falla così generalizzata. Della vicenda si occupano anche il Garante della privacy e la commissione parlamentare sull'Anagrafe tributaria.
Anche prima che si verificasse questo grave incidente, i professionisti erano comunque sul piede di guerra per gli adempimenti richiesti dallo spesometro: adempimenti appesantiti dalle norme della scorsa legge di Bilancio che ha reso più frequenti gli obblighi di comunicazione. Da queste novità il fisco si attendeva maggiori introiti per circa due miliardi ma finora si è dovuto confrontare soprattutto con critiche e difficoltà, che hanno già prodotto una serie di proroghe e aggiustamenti.