Pubblica amministrazione, fumata bianca:
85 euro di aumento, salvo il bonus

Pubblica amministrazione, fumata bianca: 85 euro di aumento, salvo il bonus
di Andrea Bassi
Giovedì 1 Dicembre 2016, 10:27 - Ultimo agg. 11:23
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Dopo oltre otto ore di trattativa serrata, con diversi “stop and go”, governo e sindacati hanno firmato l’accordo sul rinnovo del contratto degli statali. Il premier Matteo Renzi ha subito plaudito, via Twitter, alla notizia. «Dopo 7 anni», ha cinguettato, «è la volta buona». Quella raggiunta ieri è, per il momento, un’intesa politica che dovrà ora essere tradotta in un contratto vero e proprio nella trattativa tra le sigle e l’Aran, l’Agenzia del pubblico impiego. Ma la strada è segnata. I punti sostanziali del nuovo contratto sono stati stabiliti dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia e dai tre leader sindacali, Susanna Camusso della Cgil, Annamaria Furlan della Cisl e Carmelo Barbagallo della Uil. L’aumento sarà, è scritto nel verbale di accordo,«non inferiore ad 85 euro medi» lordi mensili. Su questo inciso c’è stata una lunga trattativa. Se ne è usciti con una frase salomonica, che va incontro sia alle richieste dei sindacati, che volevano un aumento non inferiore a 85 euro, sia a quelle del governo, che ha preteso che fosse scritto che la cifra indicata sarà comunque «media». Questo perché, ha spiegato il ministro Madia, l’intenzione è di privilegiare i redditi bassi, chi guadagna di meno ed ha sofferto maggiormente la crisi economica. Dunque, gli aumenti saranno più alti per i redditi bassi, poi via via decrescenti man mano che si sale.
 


Un altro punto saliente che riguarda la parte economica, è l’impegno ad evitare penalizzazioni per i lavoratori sul versante del cosiddetto «bonus Renzi». Gli aumenti contrattuali da 85 euro medi mensili, infatti, potrebbero far perdere a chi è alla soglia dei 25 mila euro di reddito, gli 80 euro di bonus concessi a tutti i dipendenti pubblici e privati. 

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