Sud, la beffa del bonus occupazione: paga ma incassa meno posti

Sud, la beffa del bonus occupazione: paga ma incassa meno posti
di Nando Santonastaso
Martedì 26 Gennaio 2016, 08:31
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I soldi del Sud hanno creato più posti di lavoro al Centro-Nord. Paradossale, certo, ma a quanto pare le cose stanno davvero così. Gli sgravi per la nuova occupazione, garantiti dai 3,5 miliardi sottratti un anno fa dal governo alle regioni meridionali, sono stati utilizzati infatti al 69% nelle aree del Centro e del Settentrione e solo al 31% nel Mezzogiorno. A rivelarlo è uno studio dell’Istituto Demoskopika che ha preso in esame i dati del lavoro condotto dall’Agenzia per la Coesione territoriale attraverso le delibere delle giunte regionali, i decreti dell’Ispettorato per i rapporti finanziari con l’Ue e i verbali dei Comitati di sorveglianza.

Il Sud che ha assicurato il 98% della copertura necessaria agli sgravi, previsti dalla Legge di stabilità 2015, alla fine si è ritrovato con «appena» 364mila nuovi rapporti di lavoro, meno di un terzo delle 794mila assunzioni incentivate del Centronord (le cifre devono intendersi, evidentemente, al netto dei posti persi). Le regioni del Nord hanno speso pochissimo ottenendo il massimo risultato possibile: appena 37 milioni i fondi non spesi nei tempi previsti da Umbria, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta che sono stati inseriti nel plafond dei 3,5 miliardi. Bruscolini, si sarebbe detto un tempo, ma non è certo «colpa» di queste regioni se la mancata spesa è stata così modesta.

Insomma, il Mezzogiorno è «la locomitiva finanziaria del bonus occupazione», come scrivono gli esperti di Demoskopika, ma a conti fatti non ha molti motivi per rallegrarsene. E meno di tutti ce li hanno le quattro Regioni (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia) che hanno dovuto assistere impotenti al prelievo delle risorse salvo poi impugnare il provvedimento del governo davanti alla Corte Costituzionale. 
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