Calenda a «Mezz'ora in più»: «Raggi non venga con la lista della spesa»

Calenda a «Mezz'ora in più»: «Raggi non venga con la lista della spesa»
Domenica 15 Ottobre 2017, 15:33 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 13:46
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«La golden power sarà domani in consiglio dei ministri». Lo ha confermato a «Mezz'ora in più» su Raitre il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Parlando del caso Tim-Vivendi, il ministro ha detto che le prescrizioni sul Golden Power saranno «eque ed equilibrate non punitive». Calenda ha poi sottolineato che il governo non sta pensando allo scorporo di Sparkle da Tim, ma «è superiore interesse nazionale avere una rete neutrale». Calenda ha quindi annunciato che questa settimana incontrerà il nuovo amministratore delegato, Amos Genish.

«Spero che Mittal riconosca che punto di partenza è il salario attuale, dopodiché riconvocherò il tavolo», ha detto Calenda parlando di Ilva. «Se invece Mittal non accetta, sarà responsabilità di Mittal. Se i sindacati non accettano, bisognerà ricominciare da capo, questa prospettiva non la voglio neanche immaginare», ha aggiunto.

In merito al tavolo su Roma, il ministro ha sottolineato: «Leggo sui giornali che vogliono venire con la lista della spesa. Se vengono a chiedere la lista della spesa, è meglio che non vengano. Non è quello il senso del tavolo, perché poi normalmente i soldi vengono anche buttati». Ad Alessandro Di Battista, secondo cui l'intento del tavolo al Mise sia quello di commissariare la città, Calenda ha risposto: «che mi importa a me di commissariare Roma, me l'ha chiesto il sindacato». Quello convocato, «non è un tavolo per colpevolizzare la Raggi, i problemi vengono da prima, spesso non sono nemmeno politici ma del tessuto sociale», ha spiegato.

«Credo che vadano separate le due società.
Dopodiché la proprietà può essere anche la stessa purché si rispettino determinate norme», ha aggiunto Calenda. «Ho scritto all'Agcom chiedendo di studiare, come ha fatto l'Inghilterra, quali sono i possibili benefici e rischi dal non avere una rete separata dal punto di vista societario, non dal punto di vista della proprietà. Non mi interessa punire l'investitore straniero».
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