Vendita Alitalia, Calenda apre
all'ipotesi di Renzi: no spezzatino

Vendita Alitalia, Calenda apre all'ipotesi di Renzi: no spezzatino
di ​Rosario Dimito
Sabato 29 Aprile 2017, 09:10
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Alitalia viene messa in vendita subito dopo l'ammissione all'amministrazione straordinaria, secondo uno schema che potrebbe ricalcare il progetto Fenice del 2008: una cordata imperniata su un partner industriale che potrebbe essere Lufthansa (ma non necessariamente), le banche, quindi Intesa Sanpaolo e Unicredit più le altre, chiamate a convertire crediti in capitale, un soggetto pubblico come Invitalia che nel piano di ristrutturazione abortito con il no dei piloti al verbale di confronto, avrebbe sottoscritto metà (204 milioni) del contingent equity da 400 la cui parte restante sarebbe stata versata da Etihad.

La svolta, maturata ieri dopo consultazioni e vertici tra Carlo Calenda, Graziano Delrio, Pier Carlo Padoan, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi, in stretto contatto con Paolo Gentiloni, ricuce le posizioni tra il governo e il partito Alitalia guidato da Matteo Renzi che chiedeva di stoppare la procedura straordinaria per evitare lo spezzatino ed entro metà maggio sarebbe stato presentato un piano alternativo. Non a caso Calenda, ministro del Mise che nei giorni scorsi ha cavalcato la linea rigorista, ieri ha ammorbidito la posizione: «La proposta Renzi è benvenuta, la valuteremo». 

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