Terrorismo, arrestato marocchino a Pisa: è accusato di istigazione alla jihad

Terrorismo, arrestato marocchino a Pisa: è accusato di istigazione alla jihad
Lunedì 6 Luglio 2015, 10:17 - Ultimo agg. 7 Luglio, 13:38
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Un uomo di origine marocchina residente a Ponsacco, in provincia di Pisa, è stato arrestato con l'accusa di propaganda e istigazione alla jihad all'alba di questa mattina dalla Digos della Questura di Pisa in esecuzione del provvedimento emesso dal Gip di Firenze. L'operazione è stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Firenze.


La task force messa in campo dalla polizia di Stato è costituita, oltre che da operatori Digos specializzati nelle attività di contrasto al terrorismo, da unità artificieri, da operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni, dalla polizia Scientifica e dal Nucleo prevenzione crimine.

Le indagini sono attualmente in corso.

L'uomo, Jalal El Hanaoui, ha 25 anni ed è in Italia da quando ne aveva 8, attraverso un ricongiungimento familiare. Vive con i genitori in un modesto appartamento. È disoccupato. Nella perquisizione della sua abitazione, sarebbe stato sequestrato un computer e tre telefoni cellulari.

«Ha successo chi muore martire. Chi cancella i peccati versando il sangue entrerà in paradiso profumato»: così, appena il 9 giugno scorso, esaltava il martirio musulmano per la Guerra Santa Jalal El Hanaoui. La scritta è stata rintracciata dall'antiterrorismo su uno dei suoi profili Facebook, ora oscurato, relativo al nome di Jalal El Mellali. In un'altra immagine, raffigurante una decapitazione, il 25enne, spiegando che questo è un modo per formare un terrorista, commenta «per alcuni sono assassini mentre per le mamme del Medio Oriente sono eroi». In un altro post su Fb insieme alla frase «Esegui la preghiera. Essa è la tua salvezza» pubblicava una foto modificata inserendo il vessillo simbolo dei terroristi dell'Isis.

Il 25enne è stato arrestato anche con l'aggravante di aver usato, per finalità di terrorismo, strumenti informatici e telematici, con cui istigava un numero imprecisato di persone tramite facebook a commettere atti di terrorismo a danno di Stati e popolazioni occidentali. Le indagini della polizia hanno scoperto una sua intensa attività telematica tutta dedicata ad Allah e all'islam radicale e che in alcuni casi prendeva precauzioni per non essere seguito sul web dalla polizia postale: lo fa accedendo a Internet attraverso il browser denominato Tor che garantisce l'anonimato e permette la navigazione senza lasciare tracce.

Il 10 giugno, proprio via Tor, El Hanaoui effettua una ricerca sull'Isis e naviga nel sito del Califfo alla ricerca di notizie e contatti sull'attività dello Stato islamico. Il 25enne, secondo gli inquirenti, trascorreva gran parte della giornata, dalla tarda mattinata fino a notte fonda, connesso a Internet e aveva imparato a visitare siti criptati in modo da non essere individuato.

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