Voto di scambio, sì del Senato ma è bagarre in Aula: espulsi due senatori M5s

Voto di scambio, sì del Senato ma è bagarre in Aula: espulsi due senatori M5s
Mercoledì 16 Aprile 2014, 12:14 - Ultimo agg. 17 Aprile, 15:06
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L'Aula del Senato ha approvato in quarta lettura il disegno di legge contro il voto di scambio

politico mafioso che ora diventa legge. È passato con 191 si, 32 no e 18 astenuti.

I parlamentari 5 Stelle hanno esposto cartelli con un fotomontaggio con Renzi e Berlusconi che indossano una coppola siciliana e la scritta 'I padrini del voto di scambio' mentre i colleghi del Pd intonavano in coro 'buffoni, buffoni'. Immediato l'intervento dei commessi sollecitati dal presidente del Senato, Pietro Grasso.

Tensione dunque in aula durante le dichiarazioni di voto sul ddl sul voto. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha richiamato e poi espulso i senatori M5S Alberto Airola e Vincenzo Santangelo. Dai banchi M5S sono arrivate proteste e urla che hano indotto Grasso a ricordare perentoriamente che «in quest'aula l'ordine lo tengo io» e ha ricordato ai grillini che «in quest'aula si deve poter parlare così come ieri avete parlato voi...».

«Il presidente insieme alla maggioranza, sta applicando un bavaglio nonostante le nostre richieste di poter spiegare perchè noi siamo contrari» al provvedimento. Lo afferma il capogruppo di M5S, Maurizio Buccarella, spiegando ai giornalisti i motivi delle proteste dei senatori del gruppo in Aula. «Noi - aggiunge - stiamo reagendo in maniera determinata contro questo imbavagliamento». Il capogruppo in commissione Giustizia, Enrico Cappelletti, aggiunge che per il M5S quella che il Senato sta per approvare «è una legge che va a favore della malavita organizzata». I tempi di esame del Ddl sono stati contingentati e questa mattina gli emendamenti sono stati votati senza consentire interventi.

Anm. «Un buon risultato, che va incontro a una richiesta che avevamo fatto, quella di rafforzare la lotta al voto di scambio, estendendo questo tipo di reato a quelle situazioni che finora ne erano fuori, cioè voto o promessa di voto contro altra utilità o promessa di altra utilità». Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, esprime soddisfazione per l'approvazione definitiva, da parte del Senato, del ddl sul voto di scambio politico-mafioso, che diventa legge.

Libera. L'approvazione al Senato della modifica del 416ter contiene «una buona notizia e un errore da correggere». Lo sostiene l'ufficio di presidenza di Libera che valuta positivamente l'inserimento delle due parole «altra utilità», «che colpiscono al cuore il voto di scambio politico mafioso finora limitato all'erogazione di denaro». Una riforma «sostenuta da oltre 475mila cittadini che hanno firmato la petizione della campagna 'Riparte il futurò, promossa da Libera e Gruppo Abele», e che permetterà di «contrastare in maniera più efficace il 'mercato dei votì, venduti e comprati in cambio di favori a partire dalle prossime elezioni di maggio, europee e soprattutto amministrative». «L'errore» consiste invece nella «riduzione delle pene».

Capacchione, Pd. «Oggi il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sullo scambio politico mafioso. Si tratta di un momento che il Paese aspettava da 30 anni. Grazie a questa norma, già dalle prossime elezioni europee del 25 maggio, sarà possibile punire il voto di scambio non solo quando questo avviene con il pagamento in denaro. Fino ad oggi infatti, il nostro ordinamento non considerava scambio politico mafioso quello per cui il voto viene dato in cambio di altre utilità se non quelle in denaro». Lo dichiara Rosaria Capacchione, senatrice del Partito Democratico e componente della Commissione Antimafia.

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