Casa Bianca, bufera sulla sicurezza: intruso era entrato nella sala delle cerimonie

Casa Bianca, bufera sulla sicurezza: intruso era entrato nella sala delle cerimonie
Martedì 30 Settembre 2014, 08:25 - Ultimo agg. 19:09
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Ben oltre il Portico Nord: Omar Gonzalez, l'uomo che il mese scorso ha messo in serio imbarazzo il Secret Service Usa riuscendo a scavalcare la cancellata della Casa Bianca e a correre armato di coltello verso l'ingresso della residenza presidenziale, è in realtà riuscito ad andare molto più in là di quanto rivelato finora: è riuscito entrare nell'edificio, al piano terra, e ad arrivare fino all'East Room, prima di essere finalmente fermato, mentre stava per accedere anche alla Green Room.

Lo hanno riferito tre persone a conoscenza dei dettagli dell' incidente citate dal Washington Post, secondo cui Gonzalez, 42 anni, veterano della guerra in Iraq, ha sopraffatto un agente donna del Secret Service quando ha raggiunto il Portico Nord, dove secondo quanto riferito finora era stato bloccato: Da lì ha invece continuato la sua corsa, ed è entrato nella Casa Bianca, dove inizialmente si è diretto verso la scala che porta all'appartamento presidenziale.

Poi, ha però cambiato direzione ed ha raggiunto la East Room, la più grande sala della Casa bianca, usata per ricevimenti, cerimonie, concerti e banchetti, e spesso anche per le dichiarazioni ufficiali del presidente in diretta Tv.

È stato bloccato da un agente del Secret Service solo dopo che aveva percorso tutti i 25 metri della sala, e stava per entrare nella Green Room. In quel momento, il presidente Barack Obama non era alla Casa Bianca, era andato via però solo da poco. Una una decina di minuti prima era salito sul Marine One, l'elicottero presidenziale, e decollato in direzione di Camp David per trascorrere il weekend con la famiglia.

I nuovi dettagli gettano ora altra benzina sul fuoco delle polemiche. Specie dopo che la settimana scorsa era emerso che Gonzalez lo scorso 19 luglio fu arrestato in una località della Virginia perchè trovato in possesso di un fucile di precisione e una mappa di Washington con un cerchio tracciato proprio attorno alla Casa Bianca. Uscito su cauzione, l'uomo il 25 agosto era stato nuovamente fermato da alcuni agenti del Secret Service che lo avevano visto aggirarsi intorno alla Casa Bianca con un'ascia infilata nella cintura. Di certo ce n'è più che a sufficienza per mettere sulla griglia il direttore del Secret Service, Julia Pierson, che oggi dovrà comparire davanti ad una Commissione bipartisan del Congresso che vuole sapere se la mancanza di disciplina sia all'origine di una serie di episodi più o meno recenti in cui l'agenzia responsabile della sicurezza del presidente degli Stati Uniti è stata negli ultimi tempi al centro di burrascose polemiche ed imbarazzo. Oltre che di allarme. Gonzalez, ha detto il procuratore federale che si occupa della vicenda, «ha rappresentato un pericolo per il presidente».

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