Istanbul, brigatisti sequestrano procuratore di Gezi Park: blitz per liberarlo, morti il giudice e i terroristi

Istanbul, brigatisti sequestrano procuratore di Gezi Park: blitz per liberarlo, morti il giudice e i terroristi
Martedì 31 Marzo 2015, 14:10 - Ultimo agg. 1 Aprile, 07:51
4 Minuti di Lettura

Non ce l'ha fatta il giudice Mehmet Selim Kiraz: è morto nella sala operatoria dell'ospedale dove era stato trasportato dopo il blitz delle forze speciali turche.

È finito nel sangue dopo otto ore di angoscia fra raffiche di mitra e esplosioni in un blitz delle teste dicuoio turche il sequestro al Palazzo di Giustizia di Istanbul del magistrato preso in ostaggio da due 'brigatistì del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C che chiedevano «giustizia» sulla morte di Berkin Elvan, il ragazzo simbolo delle grandi proteste di Gezi Park.

Il capo della polizia di Istanbul ha riferito inizialmente che il magistrato era stato ferito gravemente e trasportato d'urgenza in ospedale, dove era stato subito sottoposto ad un intervento chirurgico.

Poi la notizia della sua morte, temuta percé le condizioni erano stato definite gravi. I due sequestratori, come si è subito appreso, sono stati uccisi durante il blitz e ora dovrà essere stabilito se sono stati loro a sparare sull'ostaggio opputre se il giudice sia restato colpito nella sparatoria con le forze dell'ordine.

Durante l'assalto testimoni hanno riferito di avere udito molti spari, raffiche di mitra, due forti esplosioni. Le fotografie del magistrato diffuse nel pomeriggio sulle reti sociali, una pistola puntata sul capo, ripreso davanti alla bandiera rossa con una stella a cinque punte del Dhk-C hanno scioccato il paese. I sequestratori esigevano «giustizia per Berkin», il ragazzo di 14 anni colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno nel giugno 2013 mentre andava a comprare il pane per la famiglia, morto dopo 9 mesi di coma. La sua vicenda aveva commosso la Turchia. Centinaia di migliaia di persone avevano partecipato ai suoi funerali a Istanbul. Ma come per gli altri ragazzi uccisi durante le proteste di Gezi Park la giustizia è stata lentissima nel cercare i responsabili. Solo poche settimane fa il comando della polizia ha identificato l'agente che ha sparato. Per ora non è stato incriminato. Il pm Kiraz era stato incaricato delle indagini 4 mesi fa. I sequestratori avevano minacciato di far «pagare con la vita» il magistrato se entro tre ore una confessione pubblica del poliziotto non fosse stata diffusa in tv. L'ultimatum però era passato senza spargimento di sangue ed erano state avviate trattative, mentre il palazzo veniva evacuato e le teste di cuoio della polizia si schieravano attorno alla stanza in cui era sequestrato il magistrato. Non è chiaro come i brigatisti del Dhkp-C, un gruppo dichiarato terrorista da Turchia, Ue e Usa responsabile di un attacco kamikaze nel 2013 contro l'ambasciata americana a Ankara (un morto) siano potuti entrare armati nel palazzo con le armi, nonostante le severe misure di sicurezza. Ma è possibile che il massiccio e misterioso black-out elettrico, il peggiore da almeno 15 anni, che oggi ha colpito tutta la Turchia paralizzando Istanbul e Ankara possa averli aiutati. Non si sa per ora cosa l'abbia provocato. Il premier Ahmet Davutoglu non ha escluso alcuna ipotesi, neanche quella di un attacco terroristico. Per il ministro dell'energia potrebbe perfino essere stato un 'cyber-attaccò. Nel pomeriggio la corrente è tornata progressivamente nelle principali città. Intanto sul sequestro di Istanbul Davutoglu aveva ordinato il silenzio stampa, usando una norma che gli consente di imporre la censura a stampa e tv per ragioni di sicurezza nazionale o ordine pubblico. Una facoltà usata spesso e volentieri in Turchia su vicende sensibili o scabrose, almeno 150 volte negli ultimi 4 anni, secondo Hurriyet. Il padre di Berkin nel pomeriggio aveva lanciato un appello perchè non si versasse altro sangue. «Mio figlio è morto - ha detto Sami Elvan - non deve morire nessun altro. Non voglio che nessuno si faccia male. Chiedo solo giustizia, e un processo giusto». Poco dopo il blitz, Sami Elvan è stato visto vicino al Palazzo di Giustizia, il volto stravolto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA