Il Napoli e Higuain si risollevano: 4-2 alla Lazio, respinto l'attacco al terzo posto

Il Napoli e Higuain si risollevano: 4-2 alla Lazio, respinto l'attacco al terzo posto
di Marco Perillo
Domenica 13 Aprile 2014, 14:39 - Ultimo agg. 16 Marzo, 19:36
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Il Napoli scaccia via i fantasmi e si rialza battendo la Lazio 4-2 al San Paolo. Stesso risultato dell'andata, ma pi sofferenza. Si riscatta soprattutto Higuain, autore di una splendida tripletta. Respinto l'assalto della Fiorentina vittoriosa a Verona, che crede ancora nel terzo posto.

Benitez manda in campo una squadra spregiudicata, complice il fatto che la Lazio si presenti molto rimaneggiata. In attacco spazio a Pandev, ex dal dente avvelenato. Fuori Callejon e Hamsik, insieme Mertens e Insigne alle spalle di Higuain. Il talento di Frattamaggiore realizza anche un sogno: indossa la fascia di capitano. Ed è proprio lui ad avere le chance maggiori in avvio. L'assetto offensivo sembra creare parecchi pericoli, ma i capitolini si difendono in tanti e si affidano alle ripartenze. Ci prova anche Higuain, ma sembra in difficoltà. La Lazio punta centralmente e crea qualche apprensione con Mauri e Lulic. Ci crede e il Napoli le concede non poco spazio. Infatti i biancocelesi passano in vantaggio con una sorprendente azione in area di Lulic, che "bruciando" Albiol insacca alle spalle di Reina.

Il Napoli accusa il colpo, ma cerca di riorganizzarsi. Il vantaggio laziale era insapettato, ma per produrre un'azione degna di nota ci vuole tempo. La palla buona ce l'ha Higuain, ma come spesso accaduto in questa stagione, l'argentino è sembrato "abbonato" all'imprecisione. E così è la Lazio a mangiarsi le mani per il possibile raddoppio sprecato da Felipe Anderson tra le braccia di Reina. Le azioni partenopee sono inefficienti, Higuain cade in area ma il rigore non c'è. Insigne ce la mette tutta, ma la palla non vuole entrare. E si rischia anche una "beffa" dalla distanza con Onazi. Occorre una magia, per raddrizzare la partita. Che arriva, puntuale, dai piedi di Mertens: un bolide dalla distanza che sorprende Berisha e che fa infiammare il San Paolo. Proprio il belga è protagonista di un fallo subito da Ledesma che gli si scaglia contro. Il primo tempo finisce tra le scintille.

Nel secondo, è tutt'altro Napoli. Mertens è imprendibile e si procura un rigore che Higuain - molto discusso nelle ultime settimane - non sbaglia. Tra i biancocelesti, per fallo da ultimo uomo, è espulso Cana. In campo, tra gli azzurri, si vede Fernandez al posto di Albiol.

La Lazio sembra "seduta", azzurri arrembanti. Ma quando gli uomini di Reja cercano di alzare i ritmi, qualche apprensione la creano. A quel punto Benitez gioca la carta Callejon per Mertens. E il Napoli dilaga. La Lazio, in 10, concede spazi inenarrabili e un (finalmente) devastante Higuain fa 3-1 al termine di un'azione di prima. Insigne prova la botta del poker, ma quando la partita sembrava sciovolare verso la fine, una percussione di Onazi (con la solita dormita difensiva) porta la Lazio sul 3-2. A quel punto gli uomini di Reja continuano ad attaccare. Segnano anche il 3-3, ma in fuorigioco. Incredibile Napoli, capace di fiammate da applausi e di dormite colossali. I minuti di recupero sono quattro, sembrano non passare mai. Ma all'ultimo secondo ci pensa Higuain, in contropiede, a firmare la sua personale tripletta e a far sorridere uno stadio intero.

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