M5S, Beppe Grillo: «Il sindaco Capuozzo si dimetta, elezioni a Quarto». Lei: «Non mi tiro indietro»

M5S, Beppe Grillo: «Il sindaco Capuozzo si dimetta, elezioni a Quarto». Lei: «Non mi tiro indietro»
Domenica 10 Gennaio 2016, 18:54 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 08:35
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«La strada dell'onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato fin'ora in modo netto» così scrive Beppe Grillo, leader del M5S, sul suo seguitissimo blog, in merito al caos politico scatenatosi negli ultimi giorni nel comune campano di Quarto.
 



«NON CI SIAMO PIEGATI». «A Quarto - prosegue Grillo - un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il MoVimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l'unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare. Non ci siamo piegati, non si è piegata Rosa Capuozzo e lo dimostrano gli atti della Procura, che nella vicenda la considerano parte lesa. Questo per noi è un vanto, la testimonianza diretta che un'altra politica, ma soprattutto un altro Paese è possibile».

«DIMISSIONI, PERCHE' SI'». «Ciononostante - conclude Grillo - è altrettanto naturale che quando una forza come il M5S cresce con tale rapidità questa possa divenire appetibile, anche per chi, come la mafia, negli ultimi 30 anni è stata abituata a stringere accordi e legami con il sistema partitico di centrodestra e centrosinistra. Viviamo nel Paese delle 5 organizzazioni criminali: Cosa nostra, 'Ndrangheta, Sacra corona unita, Camorra e oggi, anche grazie al PD, Mafia capitale. Per questo occorre essere ancor più esemplari, soprattutto a Quarto dove c'è il sospetto che alcuni voti fossero stati inquinati. Dobbiamo dare segnali forti, coraggiosi, in totale discontinuità rispetto a quelli dati dai partiti. Occorrono decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S. E siamo pronti a tornare alle urne quando vi è il sospetto che qualcuno ci abbia provato. Noi siamo il M5S e l'esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto».

VIDEO 2: CAOS AL FLASH MOB (di Oscar De Simone)


IL SINDACO. Intanto lei, Rosa Capuozzo, ha detto: «Dimissioni? Al momento non ho ancora deciso» rispondendo ai giornalisti durante il flash mob in piazza Europa. «Oggi non ho sentito Grillo», ha aggiunto Capuozzo che ha poi ringraziato i partecipanti al flash mob. Inoltre la Capuozzo ha lanciato un invito a Luigi Di Maio e a Roberto Fico «a venire qui a Quarto, in piazza, per una manifestazione organizzata contro la camorra con me, con il Movimento Cinque Stelle di Quarto e con tutti i cittadini quartesi». Quarto, ha aggiunto il primo cittadino, «ha bisogno di loro e del Movimento Cinque Stelle, di tutto il Movimento Cinque Stelle».

VIDEO 3: IL FLASH MOB A FAVORE DEL SINDACO 


IL MESSAGGIO SU FB. In un suo messaggio su Fb aveva chiarito: «I voti della camorra ci fanno schifo» ha detto in un video pubblicato su Facebook il sindaco. «Abbiamo chiuso la porta perché il M5s chiude la porta ai tentativi di infiltrazione», aggiunge Capuozzo che sottolinea che «la lotta alla camorra non ha un colore politico: è una lotta di tutti». «Non ho nessuna intenzione di dimettermi, non ho preso in considerazione le dimissioni perché non ci sono i motivi» ha ribadito. «I fatti sono sempre stati chiari - ha spiegato Capuozzo - abbiamo visto lungo su un tentativo di infiltrazione e abbiamo chiuso la porta. Il Movimento Cinque Stelle fa così, i tentativi di infiltrazione ci saranno sempre e saranno continui, soprattutto nei territori di confine. Ma il Movimento ha avuto una reazione decisa». Capuozzo sottolinea poi che «la lotta alla camorra non ha colore politico, è la lotta di tutti e i voti della camorra ci fanno schifo». «L'interpretazione dei fatti di Saviano è purtroppo frutto della lettura descritta dai media. Mi sarebbe piaciuto avere una telefonata da lui per potergli chiarire come stanno le cose» ha proseguito nel video il primo cittadino. «Il nostro programma era chiarissimo, lo stadio è dei cittadini e va affidato al Comune contro la gestione privata che precedentemente era anche stata fatta in modo deprecabile».


«ABBIAMO CHIUSO LA PORTA A INFILTRAZIONI»​. Nel suo intervento a Quarto, il sindaco ha ribadito: «Abbiamo visto lungo sul tentativo di infiltrazione e abbiamo chiuso la porta perché il M5s fa così: chiude la porta ai tentativi di infiltrazione». «È importante capire queste cose - spiega Capuozzo - perché i tentativi di infiltrazione ci saranno sempre e saranno sempre continui, soprattutto in questi territori di confine, ma il M5s ha avuto una reazione chiara e decisa. Non dobbiamo dimenticarci che la lotta alla camorra non ha un colore politico: è una lotta di tutti e i voti della camorra ci fanno schifo». A Quarto - ha affermato - «abbiamo combattuto contro la camorra ed è un passo importante che tutti i Comuni amministrati dal Movimento 5 Stelle dovranno fare, non ultimo anche nel Comune di Roma, perché tentativi di infiltrazione potranno sempre esserci». Capuozzo parla di «strumentalizzazioni politiche» e dice che «siamo al ridicolo. Ho sentito dire che i voti di Valeria Ciarambino (capogruppo del M5s nel Consiglio regionale della Campania, ndr) sarebbero in odore di camorra perché ha preso 5.000 voti a Quarto. Siamo al ridicolo. È tutto una strumentalizzazione mediatica». Capuozzo spiega di aver deciso di pubblicare il video per «fare chiarezza senza filtri e senza inesattezze su quello che è successo a Quarto» e affronta una per una le singole questioni, a cominciare da quella dello stadio «che si apre e si chiude in un mese», quello di luglio. «Il M5s - ha spiegato - è stato chiarissimo: lo stadio deve essere dei cittadini, deve essere affidato al Comune» e «la gestione deve essere comunale e non può essere privata.
La precedente gestione privata era fatta in modo deprecabile. Un ex consigliere, prima espulso e poi dimesso, del M5s, faceva pressioni per ottenere una gestione privata perchè diceva che il Comune economicamente non era in grado di gestire lo stadio. Io e il M5s - ha detto - abbiamo dimostrato che può essere gestito economicamente dal Comune ed è anche una soluzione vincente del Comune». «Le dimissioni di due assessori - spiega - non sono collegate alle vicende di questi giorni». «Il primo assessore si è dimesso prima e non vi è alcun collegamento - ha affermato - e l'altro assessore aveva già delle divergenze politiche con me che sono sfociate purtroppo proprio in quel periodo ma assolutamente non sono collegate ai fatti che abbiamo affrontato in questi giorni». 

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