Stop alla funicolare di Napoli: 28mila in ansia
Pochi mezzi alternativi

Stop alla funicolare di Napoli: 28mila in ansia Pochi mezzi alternativi
di Valerio Iuliano
Venerdì 29 Luglio 2016, 15:06 - Ultimo agg. 21:18
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Oltre millecinquecento passeggeri ogni ora, privi di un mezzo di trasporto. O, comunque, con poche alternative alla funicolare centrale, chiusa da lunedì prossimo, per la revisione ventennale, per dieci mesi. Una moltitudine che tende ad ingrossarsi soprattutto nelle ore di punta. I passeggeri che si accalcano ogni giorno sulla funicolare che da Piazzetta Augusteo conduce a Piazzetta Fuga, transitando per le fermate intermedie di Corso Vittorio Emanuele e del Petraio, sono in tutto 28mila.

Un numero che, diviso per le 18 ore quotidiane di esercizio, determina appunto una media di quasi 1600 utenti ogni 60 minuti, con i picchi di oltre 4mila unità nelle ore diurne dei giorni feriali. Mentre la capacità massima dell'impianto equivale a 6200 passeggeri ogni ora, ma, in questo caso, si tratta di livelli quasi mai raggiunti. La fredda oggettività dei numeri vale a fotografare quello che dal 1° agosto si trasformerà in un incubo quotidiano per gli utenti abituali della funicolare e che, già da qualche settimana, inquieta fortemente gli amministratori pubblici. La conseguenza del ragionamento sulle cifre relative ai passeggeri orfani del mezzo è perfino ovvia. I 28mila utenti giornalieri della funicolare centrale dovranno, per forza di cose, trovare un mezzo di trasporto sostitutivo. Limitando temporaneamente il discorso al percorso della funicolare, ci si accorge che le soluzioni individuate finora per sostituirla non rispondono alle effettive esigenze della città. La linea minibus 635 da via Palizzi a piazza Vanvitelli percorrerà, infatti, solo una piccola parte del tratto della funicolare.

Una corsa ogni 30 minuti è prevista per lo stesso bus, che ha una capienza di 35 posti. In tutto, 70 persone ogni ora, dunque, potranno avvalersi del mezzo sostitutivo. Un numero risibile, rispetto a quelli della funicolare. In ogni caso, la mancanza di quest'ultima si ripercuoterà soprattutto sugli utenti della zona del Petraio- dove attualmente non ci sono autobus, a causa della pendenza delle strade- e, in parte, sui passeggeri che si dirigono al corso Vittorio Emanuele. Per questi ultimi, resteranno a disposizione la funicolare di Chiaia e quella di Montesanto. Ma la conseguenza più probabile è che sulle altre funicolari cittadine- così come sulla stessa linea 1 della metropolitana- l'affluenza si riveli troppo elevata. Sono già 15mila i viaggiatori sulla funicolare di Chiaia nei giorni feriali. Cinquemila, invece, nei giorni festivi. Cifre leggermente inferiori per quella di Montesanto, che vanta un'affluenza di 12mila500 passeggeri nei giorni feriali e di 4mila in quelli festivi. Evidente il rischio dell'intasamento in entrambi i mezzi, con l'aggiunta dei 28mila della funicolare in fase di revisione. Sono 135mila ogni giorno, invece, i passeggeri della linea 1 della metropolitana, prevedibile approdo dei tanti utenti della funcolare centrale diretti al Vomero. Un grattacapo per l'amministratore delegato dell'Anm Alberto Ramaglia, costretto a destreggiarsi tra le difficoltà economiche e la debolezza del parco mezzi. «Non era possibile in alcun modo evitare la chiusura - sbotta Ramaglia - perché si tratta di un impianto regolamentato e la sicurezza è l'obiettivo principale. Su questo non transigo. Per quanto riguarda le funicolari, inoltre, si tratta di mezzi che collegano alcune zone non percorribili con i mezzi di superficie. Teniamo conto che le funicolari hanno più di 45mila passeggeri al giorno. Ma questa volta, almeno, c'è la linea 1 della metropolitana».

Sulle possibilità di trovare altre soluzioni, in vista della ripresa delle attività lavorative e della riapertura delle scuole in autunno, Ramaglia si rifugia in corner. «Ci auguriamo - riprende l'amministratore delegato dell'Anm - che il parco rotabile dell'azienda sia più sostanzioso. Per ora ci sono i 60 autobus già acquistati dall'Anm, di cui 12 già in circolazione ed altri 48 entro fine anno. Poi attendiamo i 97 mezzi acquistati dalla Regione per le aziende di trasporto. Una parte di essi toccherà a noi. Infine, c'è la quota dei Pon Metro di 15 milioni di euro che il Comune sta attivando». Un progetto per estendere i percorsi di alcune linee di autobus che congiungono il centro storico con il Vomero è allo studio dell'azienda. Speriamo che tutto questo sia sufficiente. Se lo augurano anche all'Anm e a Palazzo San Giacomo.
 
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