San Gennaro, la storia oltre miti e riti nel libro di Ponticello

San Gennaro, la storia oltre miti e riti nel libro di Ponticello
di Pietro Treccagnoli
Mercoledì 30 Novembre 2016, 15:05
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Da qualche anno assistiamo a una «San Gennaro Renaissance», un fiorire di eventi, premi e studi di varia natura e di differente spessore che ruotano attorno al patrono di Napoli. Gennaro è ormai un'icona pop, non solo a Napoli, e il suo nome tende di nuovo, dopo anni di appannamento, a identificarsi con la propria città. Ultimo, in ordine di tempo, è il denso volume di Maurizio Ponticello, Un giorno a Napoli con san Gennaro (Newton Compton), un lavoro di vaste dimensioni e di particolare approfondimento. La bibliografia su Gennaro ha assunto nei secoli una ricchezza inusitata e riuscire ad affrontarla, come ha fatto l'autore, richiede una perseveranza e un acume non ordinari, oltre a una capacità di tenere la barra dritta in un coacervo di miti, supposizioni, dubbi e polemiche che da almeno settecento anni fanno da aureola a qualsiasi discorso sul patrono. Gli strumenti che Ponticello mette in campo sono numerosi e ne viene fuori un testo ricco che sa coniugare divulgazione e analisi, riuscendo a mostrare tutte le smagliature che hanno trasformato la storia in leggenda, insistendo in modo stringente sul rapporto con Napoli, legame unico, ma che, a differenza della vulgata più accreditata, è tutto sommato recente, ovvero esploso nel XVII secolo. Mentre l'esistenza stessa del patrono è tutt'altro che scontata e si modella, già dalle prime agiografie, su quella di altri martiri coevi.

La lunga e abbondante cavalcata di Ponticello attraverso diciassette secoli, da quel 305 dopo Cristo, anno del martirio a Pozzuoli, alle vicende più recenti che s'intrecciano con la cronaca, non trascura nulla del percorso di Gennaro, vescovo di Benevento e prodigioso santo dello scioglimento del sangue. La sfida che l'autore intraprende è quella della storicizzazione. Mantenendo fermamente i piedi per terra nella solidità filologica, senza lasciarsi suggestionare da entusiasmi fideistici, tratteggia un ritratto con molte luci e altrettante ombre.
Ovviamente, la corposa ricostruzione mette subito le mani avanti, cercando di fare piazza pulita di incongruenze e contraddizioni che circondano la storia di Gennaro. Ovviamente occorre preliminarmente abbandonare la prospettiva religiosa e privilegiare la logica, sebbene in materia sacra la logica aiuti poco. Sgomberato il campo dalle fantasie non sempre innocenti, ciascuno è libero di credere all'inverosimile. Ci si colloca in un'altra dimensione, ma per scelta.

Tra tutta la bibliografia recente su san Gennaro, il volume di Ponticello, si distingue anche per la costanza dell'approfondimento dei contesti storici. Ogni spunto è buono per l'autore per prendere il lettore per mano e trascinarlo in territori apparentemente lontani, ma che risultano essenziali per la comprensione di una storia che non è solo napoletana, non è solo religiosa e non è solo scientifica. Attorno al martire del sangue miracoloso non è cresciuta solo la devozione inesauribile di un popolo, la ricerca di una sicurezza contro le tragedie della natura e quelle dell'uomo, attorno a san Gennaro si è esercitato per secoli anche un sapere indiziario alla ricerca continua di una spiegazione per l'inspiegabile: il miracolo o, come è d'uso da parte della Chiesa, il prodigio. Il fulcro della devozione è in gran parte in quelle due ampolle, nell'evento che si ripete tre volte all'anno, nell'auspicio di serenità che ogni fedele affida allo scioglimento del misterioso fluido. Per quanto si possa cercare di dare un nome a tutto, una ragione a ciascuna circostanza, di fronte all'impossibilità di capire ci si arrende e si accetta che una città si rassereni assistendo alla manifestazione di una speciale forma di noumeno, di trascendenza che nutre la speranza.
Presentazione domani (alle 18) alla Feltrinelli di piazza dei Martiri. Insieme con l'autore e la moderatrice Diana Negri, ci saranno Paolo Iorio (direttore del Museo del Tesoro), Riccardo Imperiali di Francavilla (della Deputazione di San Gennaro).
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