Agnese Palumbo ospite di «TIM Equity & Inclusion Week 2016»

Agnese Palumbo ospite di «TIM Equity & Inclusion Week 2016»
Mercoledì 30 Novembre 2016, 17:14
2 Minuti di Lettura
Cos’hanno in comune Lady Oscar e la sirena Parthenope? Il 2 dicembre dalle 12:00 alle 14:30 Agnese Palumbo concluderà la settimana dedicata al progetto “TIM Equity & Inclusion Week 2016”, un progetto nazionale per raccontare il valore della differenza, un appuntamento nella sede di Telecontact Center, via Stadera 66 Napoli, per un viaggio che partirà da Napoli e toccherà il Giappone, dalla cultura del doppio androgino partenopeo ai manga e la grande letteratura nipponica, sottolineando come nulla debba essere uguale ma abbia il dovere di essere pari: «Sarà un incontro contro i modelli imposti che rischiano sempre più frequentemente di trasformarsi in stereotipi. Una visione che intrappola le persone generando frustrazione e talvolta violenza. Noi proveremo a stravolgere le posizioni predeterminate anche attraverso l’uso di parole appropriate e colori alternativi».

L’autrice di «101 donne che hanno fatto grande Napoli» (Newton Compton) sottolinea come questa città, nella sua complessità storica e antropologica, proponga da sempre una trasversalità di genere ricca di sfumature. Un incontro che racconta la diversità come vantaggio, in un confronto ricco di punti vista. Si racconterà della collaborazione con Massimo Piccolo, regista e autore, con cui nascono documentari e spettacoli teatrali come «Sante Madonne e Malefemmine e Michelina, Storia di una briganta… contro ogni stereotipo sociale». E si darà inizio al progetto promosso dall’associazione culturale Luna di Seta, dal titolo #noinonsiamoAlcesti con chiaro riferimento al mito della moglie perfetta: «Sarà un viaggio tra narrazione e visite guidate per riscoprire donne antiche che propongono modelli nuovi, dalle discusse regine Giovanna alla stessa Parthenope, da Maria Sofia, fino a Tina Pica. Il modello greco di Alcesti ha dato vita nel tempo a fraintendimenti piuttosto impegnativi per le donne. Il sacrificio non è un atto dovuto, qualora condivisibile, è un gesto di grande amore». Non solo l’emergenza legata al femminicidio e la ricerca di nuovi modelli, alla base di questo incontro, c’è anche e soprattutto il desiderio sempre maggiore di creare prospettive sociali nuove che possano includere in maniera sana ogni forma di differenza (e diversità). 
© RIPRODUZIONE RISERVATA