​La Mehari di Giancarlo Siani
in viaggio in Emilia Romagna

La Mehari di Giancarlo Siani in viaggio in Emilia Romagna
di Geppino Fiorenza
Lunedì 20 Febbraio 2017, 09:50
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Certo questa Mehari continua a stupire noi stessi. Dal giorno in cui si fece trovare in un agriturismo siciliano, per non mancare all'appuntamento fondamentale con Marco Risi che si apprestava a girare Fortapàsc. «Ci sarò - sembrò dire - se no chi porta in giro Giancarlo, le sue canzoni, le sue ragazze, le sue storie, i suoi articoli, i suoi amici fidati, quelli antichi e quelli giovani, che rischiano ancora tutti i giorni ?». E da allora non ha mai mancato un appuntamento, con il fratello Paolo, dal giro napoletano con Roberto Saviano, Alfredo Avella, Armando D'Alterio, Luigi Ciotti, Giovanni Minoli, Daniela Limoncelli, sua collega del Mattino, col direttore Alessandro Barbano e finanche poi con Gerardo Marotta, fino al Parlamento italiano, per incontrare Laura Boldrini, presidente della Camera, e quello del Senato, Pietro Grasso.

Poi Bruxelles con Martin Schulz. Sempre per far risuonare alta la voce dei familiari delle vittime innocenti di criminalità, con la rivendicazione di verità e giustizia, e quella dei giornalisti ancora oggi minacciati. S'era un po' fermata al Pan, per prendere respiro. Quando un giorno d'autunno piomba in Fondazione dall'Emilia Romagna una meravigliosa delegazione di uomini e donne di buona volontà. C'è la Cgil ER, la Filt-Cgil, con le associazioni Caraco', Libera, Comitato IoLotto, CNA Fita, con Loretta Viani, Cristina Zagaria, Alessandro Gallo, Marco Margotti, Daniele De Maria, Peppe Scognamiglio, Arnaldo Capezzuto. In quella regione si sta svolgendo il processo Aemilia, che smaschera la presenza della 'Ndrangheta, con indagini accurate, pentiti che parlano, mettendo allo scoperto connivenze e responsabilità di chi non ha visto o non ha voluto vedere per tempo. Giancarlo ci sarebbe andato per capire, ascoltare, raccontare. La Mehari ci va. Dall'Aeroporto di Napoli, dove, grazie a Gesac, aveva accolto tanti turisti stranieri, parte il 17 novembre, quasi spinta a mano dal sindaco Luigi de Magistris e dall'assessora regionale, Lucia Fortini, con Michele Ammendola, giunto da Bologna, sul furgone istoriato di Geotrans, ditta confiscata ed oggi vitale. Mille iniziative tra quelle già fatte e quelle in corso.

Davanti al Tribunale di Reggio Emilia arriva proprio nel giorno in cui gli imputati chiedono di svolgere il processo a porte chiuse, senza né giornalisti né studenti. Se la ride la verde Mehari, tutta aperta, di Giancarlo Siani, circondata da studenti e familiari, come Enzo Castaldi, con il sindaco Luca Vecchi, dirigenti sindacali come Guido Mora, Michele De Rose, Mirto Bassoli. Il presidente del Tribunale, Francesco Caruso, dal canto suo, Convenzione dei diritti dell’uomo alla mano, rigetta quell'istanza. E continua ad ammettere alle udienze i giornalisti e le centinaia di studenti che si alternano nelle presenze. Finora già più di 700 - come conferma Daniele Borghi - referente regionale di Libera, che con l'associazione ha preparato i ragazzi ed organizzato la loro partecipazione, consapevole e motivata. Ed ecco poi la mostra sui beni confiscati a cura della Professoressa Stefania Pellegrini, dell’Università di Bologna; le tavole rotonde con magistrati ed esperti, con Paolo Bonacini, Luca Ponzi, Enza Rando, Enzo Ciconte, e quelle sull’economia illegale e lo sfruttamento del lavoro con Giuseppe Amato, Gaetano Paci, Luigi Giove, i rappresentanti nazionali della CGIL, da Giuseppe Massafra a Gianna Fracassi a Luciano Silvestri. Ed ancora: le proiezioni di Fortapàsc con gli studenti, il lavoro teatrale di Alessandro Gallo ed il radio dramma e le cene con i prodotti dei terreni confiscati, grazie a Libera Terra e Nuova Cooperazione Organizzata. A Bologna dal 4 al 16 febbraio. In Comune, alla Camera del Lavoro, alla stazione, con i familiari delle stragi dal ’74 all’84, con Rosaria Manzo e Franco Sirotti; all’Interporto. “Liberi d’informare: da Giancarlo Siani al processo Aemilia, come cambia l’informazione” E ci sono Susanna Camusso, Paolo Siani, Sandro Ruotolo, Lorenzo Frigerio, Ottavio Lucarelli. “Garantire lavoro e diritti – ribadisce il segretario generale della CGIL – per essere liberi”. Parallelo tra Jerry Essan Masslo e Giancarlo. Giunge Renato Natale, sindaco di Casal di Principe. Si parla di giornalismo d’inchiesta con Michele Albanese, Paolo Borrometi, Fabio Postiglione. Con l’Assessore regionale Massimo Mezzetti si presenta, come in ogni tappa, il “Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”, un poderoso lavoro di sintesi legislativa e di riordino su tante materie importanti, a partire dagli appalti. Dialogo a distanza con la Regione Campania e la sua produzione legislativa sul tema. Interviene Maria Romanò. “Integrazione ed accoglienza, lavoro e legalità” e si chiude con la sfilata delle ragazze della sartoria di Castel Volturno, “La casa di Alice”. E proprio martedì 21 febbraio, nella Sala consiliare del quartiere Navile, farà sentire la sua voce il “Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità”, sul tema delicato della rivendicazione di diritti, equità e giustizia anche per i familiari delle vittime della criminalità comune, così come previsto dalla Direttiva dell’UE del 2004. «Vittime innocenti di criminalità, tra proposte inascoltate e contraddizioni legislative». Con Daniele Ara, Mirto Bassoli, Paolo Siani, Alfredo Avella, Domenico Ciruzzi, Daniele Tissone, Luciano Silvestri e le slides illustrative di analisi e proposte, a cura di Giacomo Lamberti, con il supporto di Paolo Miggiano ed il coordinamento del comitato scientifico della Fondazione Pol.i.s. Poi sarà tappa a Ravenna, per tirare un po’ le somme del lavoro svolto ed infine a Roma, con incontri istituzionali e a Napoli, quando la Mehari tornerà a casa…per un po’.
 
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