Tre team di risolutori galattici vincono
il Nasa Space Apps Challenge | Video

Tre team di risolutori galattici vincono il Nasa Space Apps Challenge | Video
di Rossella Grasso
Domenica 30 Aprile 2017, 19:17 - Ultimo agg. 21:36
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Sono tre i team vincitori del terzo NASA Space Apps Challenge nel campus di San Giovanni a Teduccio. Dopo 24 ore all’insegna della creatività e della programmazione «a supporto della pianeta Terra e oltre», come recita l’attestato che ha proclamato tutti i partecipanti «risolutori di problemi galattici», la giuria ha espresso le sue preferenze ponendo in cima al podio il team “Pizza Flyers”, composto da Luca Celiento, Pasqua Maria Rita Piscopo, Andrea Tofano, Nicola Lagnena, Marco Finadri, Antonio De Masi e Paolo Patrizio. Sul secondo gradino sale il team “Bee Space” composto da Davide Testa, Davide Mango, Francesco Perrelli, Andrea Raia, Alessandro Martucci, Alessio Ianniello, Daniele Del Guercio, Antonio Minutillo e Armando Mocerino. Sul Terzo gradino i “Flying Mice”, team composto da Marco De Rosa, Matteo De Simone, Marco De Simone, Francesco Marotta, Antonio Totaro e Giovanni Lampitelli.
 

Sul primo gradino il progetto “Sky Tour” del team “Pizza Flyers”: un’applicazione che consente a chi sta volando su un aereo di visualizzare sul proprio smartphone tutti i luoghi di interesse del percorso fino alla meta. Funziona in modalità offline e visualizza musei, montagne, e monumenti. Sul secondo gradino Bee Space con il progetto “H.O.M.E.lab”, un habitat di ricerca modulare ispirato agli alveari delle api che potrebbe essere la base di stazione di ricerca sulla terra o anche nello spazio. L’idea è quella di far lavorare insieme le persone nel modo meno stressante possibile ottimizzando gli spazi, ecosostenibile del punto di vista energetico con una particolare attenzione alla scelta dei colori per far sentire le persone meglio nell’ambiente di lavoro. Terzo classificato “Cake House” dei “Flying Mice”, il progetto di una casa a forma di torta fatta con materiali riciclabili, 100% sostenibile, utile per situazioni di disastri ambientali che si può spostare facilmente, chiudendola come un’ombrello.

I tre team vincitori competeranno con gli altri team delle 200 Università sparpagliate nel Mondo che hanno svolto in contemporanea l’hackaton della NASA. Alla fine solo uno risulterà vincitore.

«I ragazzi hanno progettato idee veramente molto belle e innovative», ha detto Riccardo Lanari direttore dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) che ha fatto parte della giuria dei panel insieme a Francesco Marulo, ordinario dell’Università Federico II, Shawn Baxter, del Consolato degli Stati Uniti in Italia, Francesco Sacerdoti, Apple Academy, Raffaele Savino, Università Federico II e Carlo Noviello dell’IREA-CNR. 
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