Giorni di mafia

Giorni di mafia
Martedì 27 Giugno 2017, 10:19
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Dal buco nero Salvatore Giuliano all’evanescenza di Bernardo Provenzano: Piero Melati disegna un singolare calendario di “Giorni di Mafia” (Laterza). Ogni giorno un chiodo, dal 1950 ad oggi, per ogni chiodo una pagina, per ogni pagina un morto che cammina, per ogni morto che cammina una storia, per ogni storia un pezzo del paese. Senza compiacimento né retorica, fuori dalla schizofrenia dell’antimafia e dalle paranoie complottiste, appare finalmente un libro sulla mafia, sulla sua storia, sul sangue sparso e sul potere acquisito, fuori dai canoni sguaiati di questi anni; un libro che ha recepito la lezione sciasciana: guardare dritto alle cose. Melati non si preoccupa di compiacere nessuno, ma di sciogliere nodi. Lavora sulla memoria per ristabilire priorità, dove c’erano gli uffici di Falcone e Borsellino ora c’è un museo, dove c’erano degli uomini ora ci sono delle statue, dove c’era “Il Gattopardo” ora c’è Matteo Messina Denaro. 
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