Mps, previsti 5.500 esuberi entro il 2021, 600 filiali da chiudere. Morelli: «Processo lento ma pietra miliare»

Mps, previsti 5.500 esuberi entro il 2021, 600 filiali da chiudere. Morelli: «Processo lento ma pietra miliare»
Mercoledì 5 Luglio 2017, 09:45 - Ultimo agg. 6 Luglio, 13:30
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Sono 5.500 gli esuberi nel gruppo Mps previsti dal piano di ristrutturazione 2017-2021. Di questi, 4.800 attraverso l'attivazione del fondo di solidarietà. Le filiali da chiudere sono circa 600: dalle 2000 del gruppo nel 2016 a 1400 nel 2021. Delle 5.500 uscite inoltre 450 sono legate alla cessione-chiusura di attività, 750 derivanti da turnover fisiologico. Previste poi circa 500 nuove assunzioni. Il piano di uscite determinerà costi straordinari per circa 1,15 miliardi complessivi nell'arco del piano. Nel piano è prevista l'ulteriore ottimizzazione delle altre spese amministrative, che scenderanno del 26% (da circa 0,8 miliardi nel 2016, a meno di 0,6 miliardi di euro nel 2021) e qualificheranno la banca tra i migliori operatori del settore in termini di gestione e ottimizzazione dei costi. Il lancio di un programma digitale di gruppo, grazie ad investimenti infrastrutturali di tipo tecnologico e facendo leva sulle capacità sviluppate da Widiba, consentirà di ridurre l'assorbimento di risorse: su processi "manuali" dal 34% del 2016 a meno del 20% nel 2021.

L'utile netto di Mps al 2021 sarà superiore a 1,2 miliardi di euro, con un Roe pari al 10,7%. È quanto prevede il piano di ristrutturazione approvato dalla Ue. Nelle linee strategiche è prevista inoltre una rafforzata posizione patrimoniale e di liquidità, con target al 2021 che include un indice Cet1 al 14%. Per effetto dell'aumento di capitale e della cessione delle sofferenze è attesa una riduzione del costo del funding nell'arco di piano, con riallineamento ai parametri medi di mercato. È poi indicata la valorizzazione della clientela Retail e Small Business grazie ad un nuovo modello di business semplificato e altamente digitalizzato. Inoltre è previsto un rinnovato modello operativo, con un focus continuo sull'efficienza, che porterà ad un target di cost/income ratio inferiore al 51% nel 2021 e ad una riallocazione alle attività commerciali delle risorse impegnate in attività amministrative. Nel piano vi è anche una gestione del rischio di credito radicalmente migliorata, con una nuova struttura organizzativa del Chief Lending Officer (Clo) che che porterà un costo del rischio inferiore a 60 punti base e un NPE ratio lordo inferiore al 13% nel 2021. Viene poi creata all'interno del Clo una business Unit dedicata alla gestione del portafoglio di crediti deteriorati, che si occuperà di early remedial actions-ristrutturazioni, del controllo delle attività e delle performance della piattaforma di recupero crediti, nonché delle attività di recupero relative al nuovo flusso di sofferenze non veicolato sulla piattaforma.

È probabile che Mps torni ad essere quotata in Piazza Affari in autunno. È quanto viene spiegato da fonti vicine al dossier. L'indiscrezione ha trovato una conferma indiretta da quanto detto in conference call dall'A.d Marco Morelli. «La riammissione spetta a Consob - ha spiegato -. Dovrà essere emesso un prospetto. Mi aspetto che Consob valuterà la possibilità di ammettere le azioni a listino nel momento in cui il prospetto verrà reso disponibile, alla fine di settembre».

Il piano di ristrutturazione di Mps prevede la cessione al fondo Atlante 2 delle tranche junior e mezzanine delle sofferenze, ad un prezzo pari al 21% del loro valore lordo. In tutto, le sofferenze lorde da dismettere da parte del gruppo ammontano a 28,6 miliardi lordi, di cui 26,1 miliardi attraverso la cartolarizzazione più un portafoglio di 2,5mld costituito da crediti unsecured attraverso procedure dedicate. Il prezzo di cessione dell'intero portafoglio di sofferenze sarà di 5,5 miliardi di euro, a fronte di un valore netto contabile al 31 dicembre 2016 di circa 9,4 miliardi di euro. Lo schema di cessione, viene spiegato, prevede che entro dicembre 2017 le sofferenze vengano trasferite a una società veicolo, che emetterà titoli Senior A1 per 3,256 miliardi di euro (12,5% del valore contabile), Senior A2 per 500 milioni di euro (1,9%), Mezzanine per 1,029 miliardi (4,0%) e Junior per 686 milioni (2,6%). Il 95% dei titoli Mezzanine sarà ceduto ad Atlante II. Poi, entro giugno 2018, con l'ottenimento delle garanzie di Stato (Gacs), verranno collocati sul mercato i titoli Senior e verrà ceduto ad Atlante II il 95% dei titoli Junior.

Morelli:
«Processo lento ma pietra miliare». «È una svolta importante, una pietra miliare che mira a ripristinare un percorso di crescita per Mps», ha detto l'ad di Mps Marco Morelli durante la presentazione del piano di ristrutturazione agli analisti. «Sarà un processo lento, non ci saranno cambiamenti immediati». Morelli ha poi ricordato che è la prima volta che si procede a una ricapitalizzazione precauzionale, «per questo il processo è stato un pò lungo».

«Quello che il management di questo gruppo ha passato in questi mesi è senza precedenti: abbiamo vissuto in una specie di pronto soccorso, che ha dovuto affrontare emergenze ogni cinque minuti.

La banca ha reagito benissimo, agendo nel modo migliore e in maniera efficace», ha detto ancora Morelli, in conference call con gli analisti. «Quello che ha vissuto la banca è una cosa mai sentita - ha spiegato - anche rispetto alla pressione dei media, del mercato, dei concorrenti, che hanno tratto vantaggio dalla nostra situazione. Ora Mps cammina sulle proprie gambe». «Il fatto che la banca sia riuscita a rimanere in vita e che sia riuscita a recuperare in termini di depositi commerciali è dovuto anche al fatto che abbiamo un personale molto motivato. È un buon punto di partenza, che garantisce che la banca riuscirà a recuperare un ruolo importante nel panorama a bancario italiano».

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