Crolla palazzo a Torre Annunziata: estratti i corpi delle prime sei vittime, individuato settimo cadavere

Crolla palazzo a Torre Annunziata: estratti i corpi delle prime sei vittime, individuato settimo cadavere
di Salvatore Piro
Venerdì 7 Luglio 2017, 07:57 - Ultimo agg. 21 Marzo, 19:00
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TORRE ANNUNZIATA - Nessuna risposta da sotto le macerie. I vigili del fuoco hanno scavato un tunnel alla ricerca degli otto uomini rimasti intrappolati sotto le macerie, gridando: «C'è qualcuno?». Nessuna risposta. Sono ore di angoscia, rabbia, stupore, speranza e silenzio spettrale per le strade di Torre Annunziata. La città, alle ore 6.20 del mattino di venerdì, è stata sconvolta dal crollo di un'antica palazzina di cinque piani (lato trincerone ferroviario FS - quattro invece i piani della zona giorno che affacciano sul mare), costruita lungo la Rampa Nunziante e interessata da lavori di ristrutturazione al primo e al secondo piano. 
 


Otto, in totale, le persone rimaste intrappolate sotto le macerie: due le famiglie. La prima è composta da quattro persone: Pasquale Guida, la moglie Anna e due figli di 8 e 14 anni. La seconda, invece, è composta dal tecnico del Comune, l'architetto Giacomo Cuccurullo, dalla moglie Edy Laiola e dal loro figlio di 26 anni, Marco, lavoratore stagionale, amante dei fuochi pirotecnici e rientrato a casa oggi intorno alle 5 del mattino. Un'ora prima del crollo. E poi c'è Pina Aprea, sarta di 65 anni: va a fare jogging ogni giorno, ma alle 7 in punto.

Alle 17.45 le prime due vittime sono state identificate sotto le macerie. Si tratta dei corpi di un maschio e di una femmina. I vigili del fuoco hanno disteso dei lunghi teli bianchi per coprire la zona delle ricerche. Una barella dell'ambulanza del 118 è stata fatta avvicinare al luogo del ritrovamento. Alle ore 18.45 è stato estratto il cadavere di Edy Laiola, la moglie di Cuccurullo. Pochi minuti dopo il corpo del marito, l'architetto del Comune di Torre Annunziata. In serata è stata invece la volta di Marco, il figlio dei coniugi Cuccurullo. Durante la notte è salito a sei il numero dei corpi recuperati dalle macerie: i vigili del fuoco, che da 24 ore lavorano senza sosta, hanno individuato anche il corpo di una settima vittima. All'appello mancherebbe dunque ancora un disperso.
 

Sul posto, le forze dell'ordine (carabinieri - polizia - vigili del fuoco - polizia municipale - capitaneria di porto) scavano a mani mude tra il tufo e il cemento armato dell'ala notte del palazzo, venuta giù all'alba, scioltasi quasi come neve al sole.

Sui motivi del crollo e l'eventuale incidenza sullo stesso dei lavori di ristrutturazione in corso, farà poi luce l'inchiesta aperta d'ufficio dai pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Pierpaolo Filippelli e Andreana Ambrosino.



Al momento, i soccorritori, tra cui diversi cittadini volontari, hanno ritrovato solo alcuni effetti personali degli otto dispersi: due materassi e un album di vecchie fotografie, che ritraggono il matrimonio di una coppia. Le operazioni proseguono con l'aiuto delle unità cinofile, un flex per distruggere le colonne di cemento armato, una gru escavatrice.

Aiuti senza sosta da parte dei cittadini di Torre Annunziata per i soccorritori.
Gli abitanti dei palazzi che si trovano nei pressi dell'edificio parzialmente crollato stanno rifornendo di cibo e bevande fresche poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco e uomini della protezione civile momentaneamente a riposo tra un turno di scavo e l'altro. Difficilissime le condizioni nelle quali si stanno effettuando le ricerche, sotto il sole e una temperatura elevata.


La città, in testa il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, si è stretta attorno ai familiari dei dispersi. In segno di rispetto, gli stabilimenti balneari oggi hanno chiuso i loro ombrelloni. 

Secondo l'ex sindaco Giosuè Starita, a determinare il crollo della palazzina sarebbe stata la manomissione di una putrella durante i lavori in corso al secondo piano dell'edificio. «Al secondo piano - ha detto Starita all'Ansa - c'era un appartamento vuoto recentemente acquistato. I nuovi proprietari avevano avviato la sostituzione del pavimento. Mi pare probabile che una negligenza tecnica durante questi lavori e la manomissione di una putrella possano avere definitivamente compromesso la statica dell'edificio». «Si parla di lavori di manutenzione ordinaria - ha aggiunto l'ex sindaco - ma poi magari si faceva altro e si è compiuto qualche errore tecnico».
 
 

«Ho sentito il rumore del palazzo che crollava» racconta una persona che abita a ridosso del palazzo caduto. E aggiunge: «Qui sotto passano i treni merci e qualcuno mi ha detto di aver sentito che poco prima del crollo ne era passato uno». Si continua a scavare con le mani in via Rampa Nunziante. Ogni tanto si invitano i soccorritori al silenzio nelle speranza di carpire qualche segno di vita.

Sui resti dell'ala della palazzina caduta (coinvolti terzo e quarto piano) vi sono una settantina di persone. Di tanto in tanto si avvicinano parenti disperati che danno indicazioni sulla probabile collocazione delle camere da letto dei due nuclei familiari.
 

Dalle 6.45 è stato sospeso anche il traffico ferroviario tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna (linea convenzionale Napoli-Salerno, via Torre Annunziata) per la presenza di calcinacci sui binari. In corso l’intervento dei tecnici di Rfi. Trenitalia ha comunicato che sono stati attivati autobus sostitutivi tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna. 

Rete Ferroviaria Italiana ha anche precisato che i treni merci non transitano sulla linea tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna e che l’esercizio ferroviario è abitualmente sospeso dalle 23 alle 5. «La linea Napoli-Salerno - recita una nota - è utilizzata per il trasporto passeggeri regionale. Le vibrazioni emesse dal passaggio dei treni non hanno alcun effetto sulla stabilità dei fabbricati adiacenti la linea ferroviaria, né tantomeno su quelli posti in alto. Le deboli vibrazioni dovute al passaggio dei treni vengono infatti assorbite dalla massicciata e dal pietrisco che ne impediscono la propagazione. Rete Ferroviaria Italiana offrirà, in caso necessario, la massima collaborazione agli inquirenti».

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