Uova contaminate con l'insetticida
Il ministero: «Due casi in Italia»

Uova contaminate con l'insetticida Il ministero: «Due casi in Italia»
Lunedì 21 Agosto 2017, 12:38 - Ultimo agg. 22 Agosto, 11:48
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«Sono state rilevate due positività» nell'ambito dei controlli compiuti dagli Istituti zooprofilattici su 114 dei campioni esaminati per verificare eventuali contaminazioni da fipronil su uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono. Lo rende noto il ministero della Salute precisando che è stata fatta «conseguente segnalazione alle Regioni e Asl competenti territorialmente per ulteriori accertamenti sulla fonte di contaminazione e l'adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi».

Interviene il deputato e coordinatore FI della città metropolitana di Napoli, Paolo Russo: 
«A tutela dei nostri consumatori un’azione di screening e di esame di quei prodotti per i quali sono state  incautamente  utilizzate le uova contaminate con il pesticida tossico. Mi riferisco ai molteplici prodotti olandesi e tedeschi a base di uova che invadono le nostre tavole: penso alla maionese ma anche a dolci preconfezionati». In una lettera indirizzata al ministro della salute, Beatrice Lorenzin, chiede: «Dopo che anche in Italia sono stati individuati prodotti contenenti uova al fipronil è quanto mai opportuno intensificare i controlli per scongiurare pericoli alla salute dei consumatori italiani. Solo il meticoloso accertamento della destinazione che hanno preso le uova contaminate  olandesi e tedesche ci farà fare sonni tranquilli». 

Fare i nomi delle aziende coinvolte, pubblicare come in Francia subito l'elenco dei prodotti coinvolti e togliere il segreto sulla destinazione finale di tutti i prodotti alimentari importati rendendo finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall'estero: è quanto chiede il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo dal Meeting di Rimini, nel commentare l'annuncio. «Di fronte alle emergenze sanitarie provenienti dall'estero che si ripetono nell'alimentare occorre - continua Moncalvo - intervenire subito con la trasparenza dell'informazione per evitare allarmismi che danneggiano imprese e consumatori. Lo scandalo delle uova contaminate con l'insetticida Fipronil e commercializzate in Europa riguarda esclusivamente quelle importate dall'estero, ma le uova italiane possono essere riconosciute poiché è presente l'indicazione di origine su ogni guscio anche se è necessario migliorarne la visibilità scrivendo chiaramente per esteso, anche sulle confezioni e sui cartoni, da dove arrivano».

In Francia 
Diciassette tipi di 'gaufres' (cialde), tutte di origine olandese, in buona parte vendute con marchi della grande distribuzione. Sono questi alcuni dei prodotti ritirati dal mercato in Francia in seguito allo scandalo delle uova al fipronil, che nell'Esagono ha coinvolto 14 imprese di trasformazione e 40 grossisti, tutti importatori di uova e ovo-prodotti da Belgio e Olanda. Come da impegni presi nei giorni scorsi, il ministero dell'agricoltura di Parigi ha cominciato a pubblicare il nome degli alimenti a base di uova sequestrati e continuerà nelle prossime settimane. Gli elenchi sono due: uno comprende i prodotti con una concentrazione di fipronil superiore al valore limite, ma che non costituiscono un rischio immediato per la salute. L'altro elenco include i prodotti in cui il livello di insetticida è talmente alto da porre rischi immediati per la salute. Ad oggi, comunica il ministero, nessun caso di questo tipo è stato registrato in Francia.

In Olanda
Intanto, in Olanda i giudici hanno confermato l'arresto per i due manager della società Chickfriend, sospettati di essere all'origine del caso. In questi giorni continuano controlli e indagini in tutta Europa. 

In Germania
In Germania è guerra di cifre: secondo alcuni media locali le uova potenzialmente contaminate sarebbero oltre 28 milioni nella sola regione della Bassa Sassonia, al confine con l'Olanda. Il ministro dell'agricoltura della regione, il Verde Christian Meyer, ha rilanciato parlando di oltre 35 milioni di pezzi. Ma per il governo di Berlino quello di 10,7 milioni resta la stima ufficiale del totale dei casi di uova effettivamente contaminate. Su segnalazione della Germania, in Ungheria è scattato il sequestro di una partita di ovoprodotti surgelati destinata al circuito della ristorazione. Stessa misura è stata presa dalle autorità spagnole, su segnalazione della Francia. Nessuna traccia di fipronil invece nelle carni delle galline in Belgio, secondo l'agenzia belga per la sicurezza alimentare Afsca, dopo i primi controlli su alcune aziende nazionali. Delle 86 imprese bloccate nelle scorse settimane, 65 hanno ripreso la loro attività. In 7 casi sono stati riscontrati deboli concentrazioni di fipronil nelle uova, che sono state distrutte.

La nota dei veterinari
«Il fipronil non è stato autorizzato per l'utilizzazione negli animali che forniscono alimenti per l'uomo e quindi non sono stati registrati prodotti farmaceutici che lo contengono destinati a questi animali. Pertanto, nel caso in oggetto, le galline non sono state trattate con farmaci registrati, ma direttamente con il principio attivo preparato e somministrato in modo completamente illegale». Lo spiega la Federazione nazionale Ordini veterinari italiani (Fnovi), che ribadisce come «le uova contenenti tali residui ed i prodotti da loro derivati devono essere considerate alimenti potenzialmente nocivi e quindi sequestrati».

La scoperta della contaminazione, sottolineano in una nota i veterinari, «è indubbiamente un evento di notevole gravità. Bisogna tuttavia affrontare il problema in modo razionale, evitando drammatizzazioni e interpretazioni che nulla hanno a vedere con la realtà dei fatti. Il fipronil è un insetticida da anni utilizzato in veterinaria per applicazione esterna contro gli ectoparassiti del cane e del gatto. L'autorizzazione all'immissione in commercio è avvenuta nel rispetto delle normative in vigore nell'Unione europea con la valutazione dell'efficacia del prodotto, della sua tollerabilità per gli animali e dell'assenza di rischi apprezzabili per l'uomo che viene a contatto con gli animali trattati. In tutti gli anni di utilizzazione del fipronil le osservazioni postmarketing (farmacovigilanza) non hanno evidenziato problemi che ne mettessero in discussione l'utilizzazione».

Queste considerazioni, continuano gli esperti, «sono necessarie per tranquillizzare i proprietari di animali da affezione che a seguito delle notizie di pericolosità emerse in questi giorni pensassero di aver finora fatto correre rischi ai propri animali o di averne corsi loro stessi.

I prodotti a base di fipronil, se correttamente utilizzati, secondo le indicazioni del produttore e la prescrizione del veterinario, sono sicuri».

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