Benevento capitale mondiale della pizza congelata

Benevento capitale mondiale della pizza congelata
Martedì 12 Settembre 2017, 08:24
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BENEVENTO - La pizza, da prodotto rigorosamente artigianale, si prepara ad essere prodotta in serie. La Nestlé punta decisamente sulla pizza. Surgelata. La multinazionale svizzera, tramite la sede italiana della Buitoni, produrrà milioni di pizze surgelate nello stabilimento di Benevento, che saranno poi esportare in tutto il mondo. È prevista per oggi l’illustrazione del progetto nei suoi minimi dettagli, a distanza di dieci mesi dal primo annuncio, una giornata interamente dedicata all’iniziativa che punta a fare dello stabilimento Buitoni l’hub internazionale per la produzione di pizza surgelata made in Italy. Fare della pizza surgelata Buitoni e della fabbrica sita nell’area del Consorzio Asi di Ponte Valentino un’eccellenza di riferimento in questa categoria anche per i mercati esteri: è questo l’obiettivo che si pone Nestlè, per ottenere risultati positivi come accaduto con Perugina, S. Pellegrino e Acqua Panna.
Perché tale obiettivo si concretizzi, Luis Cantarell, Nestlé Head of Zone Emena (Europa, Medio Oriente e Nord Africa), ha dichiarato: «Doteremo lo stabilimento di impianti e tecnologie innovative per sostenerne la crescita. Grazie a questi investimenti, lo stabilimento potrà triplicare entro 18 mesi la propria capacità produttiva, con importanti e positive ricadute occupazionali e di valore per tutto il territorio. Ma la vera sfida sarà guardare da Benevento al mercato di tutto il Mediterraneo». E Leo Wencel, Capo Mercato Gruppo Nestlé in Italia ricorda: «La lunga storia che ci lega all’Italia e al valore dei suoi territori ci porta oggi più che mai a valorizzare nel mondo le eccellenze e la straordinaria tradizione alimentare italiana. Nei mesi scorsi abbiamo annunciato investimenti per più di 200 milioni di euro su Perugina e su Sanpellegrino; ora è la volta di Buitoni, con la pizza che è nata in Italia, anzi, proprio in Campania. Con questa scelta vogliamo investire sul valore aggiunto che questo territorio è in grado di esprimere nella produzione, anche industriale, di questo prodotto».
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