«Perché il film "Veleno" va visto:
lascia sperare in Terra dei Fuochi»

«Perché il film "Veleno" va visto: lascia sperare in Terra dei Fuochi»
Martedì 12 Settembre 2017, 11:56
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«“Veleno” è un film necessario, che riporta l’attenzione dell’opinione pubblica al tema dei rifiuti tossici e all’aumento dei tumori in Campania, una questione mai risolta ed ancora drammaticamente aperta». Lo scrive, in una lettera indirizzata al Mattino, l'oncologo Antonio Giordano, direttore dell'Istituto Sbarro di Filadelfia, che aggiunge: «Attraverso la storia di una famiglia e la malattia del suo capofamiglia, Diego Olivares, descrive l’avvelenamento da rifiuti tossici della bellissima terra del casertano. Proprio come avviene nella realtà il crimine si realizza e si perpetua grazie ad un collaudato e sinergico sistema di collaborazione tra imprenditori senza scrupoli, criminali, professionisti “iscritti nel libro paga” della camorra, ma anche grazie a quanti si arruolano nelle file della criminalita’ per soddisfare istanze tipiche di una società consumista, nonché all’indifferenza di chi preferisce non sapere. La storia, ispirata a fatti realmente accaduti, si svolge in maniera assolutamente realistica ed con questa credibilita’ che il film coinvolge lo spettatore».

Scrive Giordano: «Una storia, quindi, che pone interrogativi attuali, evidenziando uno scontro tra coloro che speculano sulla terra senza nessuno scrupolo e tra quanti vorrebbero proteggerla e difenderla per tramandarla ai figli. Una storia che, correttamente collega l’aumento delle patologie tumorali all’avvelenamento di acqua, aria e suolo con sostanze altamente cancerogene come cromo esavalente, benzene, vapori di idrocarburi, fumi, polveri di fosforite e pirite che, vengono sversate senza nessuna coscienza anche nelle falde acquifere. Il film colpisce anche per altri motivi. Fra tutti l’assoluta assenza dello Stato che lascia la criminalità indisturbata nello svolgimento delle proprie attivita’, ma anche per la malattia del protagonista che lo colpisce con crudelta’ e spietatezza proprio quando lo stesso potrebbe vivere l’acme della felicità familiare. Come migliaia di cittadini campani, Cosimo, il capofamiglia paga con la vita la vicinanza della sua abitazione ad una discarica di rifiuti tossici. Una storia che mi riporta ai miei studi, ai miei lavori scientifici e al dimostrato aumento totale della mortalità per cancro. Ciò nonostante “Veleno” mi lascia sperare perché denuncia con l’impeto tipico della verità il rapporto cancerogenesi-ambiente, un rapporto purtroppo, ancora oggi, negato o sminuito dalla classe politica e, da una gran parte di colleghi ricercatori e/o medici».









 
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