Napoli, tre tifosi olandesi arrestati: lancio di pietre e una pianta contro la polizia

Napoli, tre tifosi olandesi arrestati: lancio di pietre e una pianta contro la polizia
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 25 Settembre 2017, 21:08 - Ultimo agg. 26 Settembre, 10:02
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Tre olandesi in cella. Inseguivano un sogno: assistere al match della loro quadra in Champions al San Paolo, contro il Napoli. Ma al posto di una tribuna - peraltro impossibile da guadagnare, visto il divieto di trasferta imposto dalla Uefa - hanno trovato le sbarre del carcere di Poggioreale. Tifosi del Feyenord, la squadra di Rotterdam. Intemperanti, violenti. Alloggiavano in un palazzo a due passi dalla Questura: e da lì, dal terzo piano di uno stabile preso in affitto in via dei Fiorentini - dopo che qualcuno aveva allertato il 113 per le molestie arrecate ad alcuni passanti - hanno cominciato a lanciare di tutto contro una Volante di passaggio.

A stringere le manette agli hooligans olandesi sono stati gli agenti del commissariato «Decumani». I poliziotti sono stati presi di mira con sassi, pezzi di legno con il vaso contenente una pianta che era sul davanzale. «Un gesto deliberato contro gli agenti», preciserà la Questura in una nota diffusa nella tarda serata. All’arrivo dei poliziotti i tre giovani olandesi hanno iniziato a sferrare calci e pugni. Solo i rinforzi fatti giungere sul posto hanno evitato la peggio. Neutralizzati e ammanettati, i tre stranieri sono stati condotti nelle camere di sicurezza della Questura. Li attende - in giornata - il processo per direttissima.

Tre gli agenti feriti, tutti refertati in ospedale con una prognosi di otto giorni. Ma perché tanti tifosi del Feyenord a Napoli, nonostante il divieto? Ecco l’escamotage. In oltre 500 si trovano in città: e si dicono sicuri di accedere - stasera - al San Paolo. Come? Un gemellaggio segreto li accomuna ai supporters azzurri: sin da quando gli olandesi giocarono contro la Roma (nella Capitale fecero danni sfregiando persino la Fontana della Barcaccia del Bernini) il patto di amicizia si sarebbe stretto. Ma stasera - assicurano fonti qualificate della Polizia di Stato - in curva A non riusciranno ad entrare. Staremo a vedere, fatto sta che per l’ordine pubblico oggi a Fuorigrotta arriva una nuova grana. Polizia e carabinieri sanno bene che dovranno verificare, in fase di prefiltraggio dei varchi dello stadio, l’identità di chi entra allo stadio.

Ma molti restano ancora gli interrogativi sospesi. A cominciare dal chiedersi come sia possibile che centinaia di tifosi olandesi - tutti ovviamente supporters, daspati (cioè già destinatari del divieto di recarsi in trasferta all’estero in occasione delle partite internazionali di Champions League) - siano potuti atterrare a Napoli senza controlli. Dov’erano i dispositivi di sicurezza in aereoporto? Fatto sta che noi - da semplici cronisti - in quarantott’ore di tifosi biancorossi ne abbiamo incontrati tanti. Anzi, tantissimi. A cominciare dai locali sul lungomare. Ieri sera bastava scorrere a piedi via Partenope per beccarne almeno cinquanta, sessanta, a bere litri e litri di birra e superalcolici.

Per onore del vero della cronaca va dato atto agli agenti del commissariato San Ferdinando di essere intervenuti laddove - da due giorni - stazionavano gli ultrà del Feyenord. Tutti sicuri - nonostante il divieto di trasferta - di potersi godere lo spettacolo di stasera al San Paolo. Anche perché tra le tifoserie azzurre e biancorosse sembra correre buon sangue: «Noi - spiega al Mattino uno dei fedelissimi della squadra olandese - eravamo e restiamo amici del Napoli. Abbiamo tifato insieme l’anno scorso contro la Roma. E oggi entreremo al San Paolo, anche senza biglietto».

Eccolo il nodo: si può eludere un Daspo liberamente così? Eppure da giorni le previsioni - sarebbe bastato scrutare alcuni siti dedicati degli ultrà e leggere certe pagine di Facebook - indicavano l’arrivo degli olandesi a Napoli. Oggi non è ancora chiaro quanti tifosi del Feyenord siano realmente arrivati. Non esistono cifre ufficiali. Dovere di cronaca impone anche di riferire che la grande maggioranza degli olandesi intercettati a Napoli non hanno commesso intemperanze, e che - anzi - si sono integrati subito con il tessuto della Napoli che tifa azzurro.

Ritorniamo al passato recente.

Sugli hooligans del Feyenord pesa come un macigno un precedente. Era il 19 febbraio di due anni fa quando gli olandesi in trasferta a Roma si resero protagonisti di violenze: il centro della Capitale venne invaso e devastato da migliaia di tifosi olandesi del Feyenord ubriachi che arrivarono ad assaltare e danneggiare anche la Fontana della Barcaccia del Bernini a piazza di Spagna. Il salotto romano finì sotto assedio, ridotto a discarica di bottiglie e rifiuti, con negozianti costretti a chiudere, romani e turisti terrorizzati. Auguriamoci che stasera, a Napoli, non si ripeta la stessa scena.










 

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