Apple entra a Capodimonte:
corso per sviluppatori nel museo

Apple entra a Capodimonte: corso per sviluppatori nel museo
di Paola Marano
Venerdì 22 Marzo 2019, 17:14 - Ultimo agg. 18:30
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Il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli sarà il primo in assoluto ad ospitare un corso di formazione della Apple per futuri sviluppatori in ambito culturale. Per la prima volta il colosso di Cupertino enterà nelle sale di un museo, in particolare quella dei Manifesti Mele, grazie a un accordo siglato con l'università  Federico II di Napoli. Il progetto formativo, rivolto a 25 allievi dell'Accademia di Belle arti di Napoli e dell'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, partirà il prossimo 8 aprile e sarà coordinato dai docenti della Apple developer Academy di San Giovanni a Teduccio. I ragazzi si cimenteranno nel coding e  nella programmazione di app sia su smartphone e che su smartwatch Apple.

 «Con il foundation program -  ha sottolineato Giorgio Ventre, responsabile del progetto Apple Academy - abbiamo pensato di coinvolgere gli studenti dell'Accademia di Belle Arti che seguono percorsi formativi orientati al digitale. Poi abbiamo allargato il campo agli allievi dell'Accademia aeronautica, interessata alla metodologia innovativa di insegnamento che si usa nell'Academy, il challenge base learning». Ma il progetto sarà esteso anche alle scuole della Campania, per  andare a caccia di futuri candidati per l'Academy di San Giovanni.
 

«È l'inizio di una rivoluzione culturale che ha al centro la digitalizzazione – ha evidenziato il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger - e il sito museale vuole essere in prima linea in questo processo».
Per il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, il tema della contaminazione dei saperi rappresenta «la grande sfida del momento. Tutti i grandi atenei del mondo stanno seguendo la strada del contatto tra le discipline tecnologiche e quelle umanistiche e noi siamo ben orientati in questa direzione». Il progetto è stato co – finanziato dal gruppo Tecno, che si è occupato del restauro delle sale dei Manifesti Mele.
 
Il Foundation program è solo una delle azioni di digitalizzazione intraprese dal Museo. Dovrebbe infatti partire a settembre la Scuola di digitalizzazione da realizzare in collaborazione con l'università Federico II di Napoli. Iniziativa che va a braccetto con un lavoro di digitalizzazione delle opere promosso dalla Regione Campania. «E' in corso una campagna di digitalizzazione, con fotografie ad altissima risoluzione di tutte le 47mila opere presenti a Capodimonte, che potranno cosi' essere fruite online h24 in tutto il mondo. Abbiamo diversi inventari delle collezioni, non tutti completi e realizzati con logiche diverse, grazie al digitale potremo averne uno solo che metta insieme tutte le informazioni», ha concluso Bellenger.
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