Scudieri: «Industria 4.0 e giovani
il Sud deve ripartire da qui»

Scudieri: «Industria 4.0 e giovani il Sud deve ripartire da qui»
di Sergio Governale
Giovedì 27 Aprile 2017, 09:05
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Sud, giovani e lavoro ma anche Alitalia al centro del colloquio tra il presidente del gruppo Adler Paolo Scudieri e il premier Paolo Gentiloni, che ieri ha visitato lo stabilimento Tecno Tessile Adler ad Airola, il più grande in Italia per la produzione di componenti in fibra di carbonio per l’automotive e l’aerospazio. «Tre giorni fa sono stato avvertito della sua possibile visita, ma solo il giorno prima si è concretizzata – spiega Scudieri –. Ha dato ulteriore standing e motivazione agli oltre 13mila dipendenti, che dalla Cina agli Usa hanno seguito via social l’incontro».

Quanto tempo è rimasto?
«Circa un’ora. Abbiamo prima parlato in via riservata assieme a un ristretto numero di ospiti, tra i quali il sindaco di Airola e il prefetto di Benevento. Dopodiché ha visitato il sito, dove ha potuto vedere moquette e tappeti per le Jeep Renegade, convogliatori d’aria per le Ferrari, scocche in fibra di carbonio per le Alfa 4C e le Ferrari e interni e sistemi di insonorizzazione degli elicotteri AgustaWestland».

Di cosa avete parlato?
«Delle problematiche ma anche dei pregi del Sud, che guarda con attenzione e a cui sta dedicando parte del suo tempo. Abbiamo fatto una serie di approfondimenti sull’innovazione e sulla necessità di essere globali nelle filiere produttive per poter essere competitivi. Abbiamo parlato di industria 4.0, e dei giovani del Sud, che hanno un grande valore umano, un’eccellente formazione e un altissimo potenziale e da noi hanno dimostrato tanta grinta lavorando nei materiali innovativi compositi fino a diventare padroni, da zero, delle nostre produzioni. Abbiamo poi parlato della non competitività dell’Italia e del Sud e dei freni a un potenziale che è in realtà molto maggiore, del costo dell’energia che ci penalizza, delle carenze infrastrutturali delle aree interne, dei fondi strutturali e degli incentivi quali il super e l’iperammortamento per l’acquisto di tecnologie innovative e di come poter attrarre imprenditori stranieri al Sud».

Le ha fatto qualche confidenza su Alitalia?
«Sì. Bisogna salvare il salvabile».

Torniamo al Sud.
«È uno scrigno di opportunità, una scommessa che può essere vinta. Bisogna lavorare affinché le realtà positive che nell’immaginario fanno eccezione si diffondano fino a diventare normalità. Il Governo ha messo in campo un pacchetto di opportunità estremamente convincente. È evidente che il coraggio spetta a noi imprenditori. A quelli del Sud dico che i tempi per lamentarsi sono finiti. D’altro canto, lamento che la burocrazia, qualcosa di medievale, non è all’ordine del giorno di nessun governo del mondo. Ho proposto l’istituzione di organismi di vigilanza indipendenti nelle imprese, composti da magistrati o legali di elevato standing, che possano preautorizzare ciò che è possibile, evitando pastoie burocratiche nazionali, regionali e locali».

Una curiosità sulla giornata sannita del premier?
«Gli ho regalato il nostro libro sui 60 anni di attività con dedica e una scultura raffigurante il Vesuvio col sole che deve splendere sul Sud, sul lavoro, sugli imprenditori e sui giovani. L’ho visto soddisfatto quando gli ho spiegato l’opera di Lello Esposito».

Adler ha qualche chance con il prossimo modello Fca a Pomigliano?
«Abbiamo lo standing per partecipare ai nuovi modelli. Lo facciamo in tutto il mondo con Fca, ma in patria ha un sapore più dolce».

Nuove idee?
«Dopo la visita abbiamo creato una newco, Falco, per produrre sistemi di monitoraggio dei luoghi e di sicurezza di mezzi di trasporto con o senza conducente non legati solo ai sistemi satellitari».
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