Alla Parthenope Spieghiamo le vele:
La navigazione ai tempi del 4.0

Alla Parthenope Spieghiamo le vele: La navigazione ai tempi del 4.0
di Rossella Grasso
Mercoledì 17 Maggio 2017, 16:15
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La navigazione a vela è forse una delle più antiche pratiche dell’uomo. Ma non si è fermato a quelle antiche tradizioni: le nuove tecnologie e tutti i concept del 4.0 sono approdate anche alla velistica, rendendolo un settore molto all’avanguardia. Tutto questo si studia nelle aule dell’Università Parthenope di Napoli dove un gruppo di studenti ha organizzato Spieghiamo le vele, un evento per raccontare la navigazione a vela, dalle idee innovative al mare aperto.
 


«Noi siamo fortunati perchè i nostri studenti sono appassionati del mare per cui riescono ad applicare la loro passione alle loro idee innovative e ai loro studi», ha detto Giorgio Budillon ordinario di Oceanografia dell'Università Parthenope.

Durante il convegno studenti e ricercatori hanno raccontato le loro idee innvoative già messe in pratica, come ha fatto Bruno Stanzione che si è appena laureato in Scienze e tecnologie della navigazione all'università Parthenope. Come tesi di laurea Bruno ha messo a punto un sistema di navigazione usata soprattutto per le barche da diporto mediante cartografia digitale. È un sistema a basso costo perché gli strumenti utilizzati sono comuni, la novità è che mettendoli in connessione possiamo vedere l’imbarcazione nella sua precisa posizione su carte digitali e addirittura guidare la barca da remoto, semplicemente collegando gli attrezzi della barca con il tablet. 

Raffaele Montella, ricercatore informatico dell'Università Parthenope, ha puntato tutto su una delle idee fondamentali del 4.0, l'internet delle cose, per creare una app che possa essere utile ai naviganti, ai ricercatori e alle istituzioni. Si chiama Fair Wind e tra poco verrà sperimentato dalla Regione Campania all'interno di MytiluSE, Modelling mytilus farming System with Enhanced web tecnologies. Il ricercatore ha spiegato che le moderne imbarcazioni da diporto posseggono di per sè sofisticate attrezzature in grado di produrre molti dati che sono importanti da conoscere e raccogliere. Un'operazione che costa ai centri di ricerca molto e che non garantisce sempre dati recenti, precisi e variegati. I diportisti semplicemente navigando possono condividere i dati che producono semplicemente tenendo acceso un softwer open source che è gratuito per tutti e permette dare e avere gratis i dati. «La nostra idea si basa fondamentalmente sull’ importanza della condivisione - ha detto Montella - Essere napoletani, la nostra cultura e tradizione, ci ha molto ispirato per questo». 

All'Università Parthenope si fa molta ricerca su tutto ciò che riguarda il mare e l'innovare è la parola d'ordine: «Mi piace molto che tutto quello che facciamo e creiamo nell’Università possa essere da volano per le startup - chiosa Montella -  Il mio lavoro è la ricerca e deve produrre qualcosa che possa facilitare i processi dell’innovazione e spingere a fare impresa».

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