Baby calciatori migranti con documenti falsi, chiesti atti a Inter e Fiorentina

Baby calciatori migranti con documenti falsi, chiesti atti a Inter e Fiorentina
Giovedì 20 Luglio 2017, 08:24 - Ultimo agg. 15:12
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 Baby calciatori sarebbero arrivati dall'Africa in Italia con documentazioni fittizie - attestate in alcune occasioni anche da falsa maternità di donne che abitano nel territorio - per poi trarre profitto dalla loro vendita ad altre società di calcio, di categoria superiore. È quanto avrebbe scoperto l'indagine condotta dalla procura di Prato. Al centro dell'inchiesta, Paolo Toccafondi, amministratore delegato del A.C. Prato (Lega Pro) nel corso dell'ultima stagione sportiva, ed il presidente della Sestese (Eccellenza) Filippo Giusti accusati di aver messo in piedi «un vero e proprio sistema» per introdurre illegalmente baby calciatori dall'Africa. Una donna ivoriana stamattina è stata trasferita in carcere per aver attestato falsamente la sua maternità a favore di un tredicenne. Il bambino è stato oggetto di una recentissima trattativa di compravendita: una cessione dal Prato alla Fiorentina. Quest'ultima società, secondo la procura, era all'oscuro delle irregolarità che riguardano i suoi documenti. 


ATTI A INTER E FIORENTINA Le società calcistiche Inter, Fiorentina e Cittadella hanno ricevuto una richiesta di accesso agli atti societari dalla procura della Repubblica di Prato. I magistrati indagano, in particolare, sul trasferimento di due giovani africani che - nell'ipotesi accusatoria - avrebbero fatto ingresso in Italia con documentazioni fittizie al fine di ottenere, per le società che ne detenevano il cartellino di tesseramento (A.C. Prato e Sestese), profitti sulla vendita dei giocatori. 

 

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