Migranti, bambino attraversa il Mediterraneo da solo e ritrova la madre a Crotone

Migranti, il piccolo Madou che attraversa il Mediterraneo da solo e ritrova la madre a Crotone
Migranti, il piccolo Madou che attraversa il Mediterraneo da solo e ritrova la madre a Crotone
di Alessandra Spinelli
Martedì 7 Luglio 2020, 18:54 - Ultimo agg. 8 Luglio, 07:44
4 Minuti di Lettura

Ora tu pensa a un bambino di sei anni, a un nostro bambino, alla mano che gli diamo per attraversare la strada e a tutto quello che gli  raccomandiamo «Stai attento alle macchine», «Stai attento agli sconosciuti», «Attento a dove metti i piedi» tracciandogli la via più sicura e non lasciando mai e poi mai la sua manina.

Ora ti presento Madou, ha sei anni, un faccino compunto, chi lo ha conosciuto ha detto che è educatissimo. È un piccolo migrante, un piccolo corpo indistinto nella massa dei migranti, un numero nei numeri di chi arriva sulle nostre sponde. Ebbene Madou ha solcato il Mediterraneo da solo, senza amici e parenti, senza una mano che lo tenesse mentre attraversava il Mare Nostrum, partito dalla Libia, in uno dei barconi così fotografati, e da quello sbarcato sulla Moby Zazà, la nave della quarantena davanti a Porto Empedocle. Solo anche lì, ma per  due settimane è stato accudito dai volontari della Croce Rosse e da alcune poliziotte. Le loro mani, sì che lo hanno tenuto, e lo hanno accompagnato ad attraversare una nuova strada, quella che porta dalla Sicilia alla Calabria, anche se per il momento solo virtualmente, ma poi sarà realtà, perché  è al Cara di Crotone che si trova la mamma di Madou.



"Il miracolo" - perché di miracolo si tratta vista la mole di migranti - è avvenuto poco prima delle due del pomeriggio, sotto la canicola estiva, all'interno della tensostruttura a due passi dal porto di Porto Empedocle.  Dopo i numerosi controlli e gli accertamenti fatti dalla Questura in questi giorni, con l'aiuto della Croce Rossa, è arrivata la conferma: la mamma di Madou è a Crotone.  Angelo Vita, volontario della Croce rossa italiana di Agrigento, che ha partecipato alla identificazione dei 169 migranti sbarcati ieri dalla nave quarantena Moby Zaza, ha gli occhi lucidi per l'emozione. Si è occupato del piccolo Madou e quando ha saputo che il bimbo ha ritrovato la sua mamma è scoppiato anche lui in un pianto di gioia. «Ha attraversato il Mediterraneo da solo ad appena sei anni, senza la sua mamma che era sbarcata con un altro barcone senza avere più notizie del suo piccolo- racconta Vita con un filo di voce- e oggi è arrivata la notizia del ricongiungimento familiare. Sono quelle notizie che ti fanno passare tutta la stanchezza. Il piccolo sarà adesso affidato a una donna, sua connazionale, che ha un figlio di due mesi e che conosce la madre del bimbo».

LEGGI ANCHE --> Coronavirus migranti, tutti negativi i 180 a bordo della Ocean Viking

Sono molte storie come queste che in questi mesi la Croce rossa ha raccolto in quella tensostruttura al porto siciliano.  «Ci sono numerosi giocattoli per fare giocare i più piccoli - dice - Sono davvero tanti i bambini arrivati con le famiglie. Se pensiamo che abbandonano tutto per cercare una vita migliore per i propri figli si possono capire tante cose». Con lui c'è Giuseppe, un altro volontario della Croce Rossa. «Noi lo facciamo perché ci crediamo - dice commosso - e storie come quella di Madou ci fanno emozionare molto».

Da oggi i volontari si dovranno occupare dei 180 migranti, tra cui molte donne con figli, trasbordati nella notte dalla nave Ocean Viking sulla nave quarantena Moby Zazà. Sono tutti risultati negativi al Coronavirus, ma come prevede il protocollo, dovranno comunque restare sulla nave quarantena per due settimane, Poi saranno sottoposti a un altro tampone e solo successivamente potranno lasciare la nave.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA