Arancini di mare sul porto di Baia
E il pesce fresco fa la maratona

Arancini di mare sul porto di Baia E il pesce fresco fa la maratona
di Santa Di Salvo
Sabato 25 Febbraio 2017, 23:39
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Il porto di Baia conserva le sue suggestioni anche d'inverno, specie nelle giornate terse battute dal vento di mare. Non c'è bisogno di arrivare all'estate per apprezzare questo angolo incantevole che fu residenza estiva di imperatori e patrizi romani. Le barche ondeggianti, la sequenza di locali e trattorie, l'odore salmastro. Qui un nuovo ristorantino di mare tenta la scalata con una cucina semplice e schietta, sulla scorta di quel Tuna che sta lavorando molto bene sul porticciolo di Casevecchie. Non è un caso, perché Salvatore Di Meo, patron di questo Riccio aperto dal giugno scorso, è il suocero di Alessandro Costigliola, giovane titolare del Tuna. Stessa fisionomia, stessa filosofia. Il pescato fresco di Giovanni e degli altri amici che arrivano portando polpi e ricci. L'occhio lungo di Salvatore il maratoneta, che di prima mattina corre e vigila sul pesce di giornata arrivato dalle paranze. Questo è il motivo per cui al Riccio è difficile consultare un menu.
Meglio così, uno scotto da pagare alla sincerità, dice Paolo Caruso, chef autodidatta che da ottobre s'è preso la cucina. Ex pizzaiolo, paesano di Lucrino, ha lavorato in ristoranti popolari e ha fatto corsi con Rosanna Marziale. Qui si gioca tutto recuperando una cucina di mare all'insegna della semplicità. Eccellenti gli arancini di mare (fatti con teste di totani, calamari, gamberi e fumetto di pesce) su friarielli piccanti. Buono il polpo alla brace su vellutata di zucca. Divertente il baccalà con cuore di provola con tarallo di arachidi. Freschissima la tartare di gambero rosso con julienne di seppioline. Lo stile antipasti a raffica qui si veste di una diversa eleganza. Non delude il primo di spaghetti ai lupini su vellutata di fagioli cannellini. Nel menu scritto a mano troviamo il mezzo pacchero al coccio, gli gnocchetti con seppia, carciofi e mandorle, mormore e ricciole alla brace e una trionfante frittura di paranza. Si chiude con il tiramisu con gelato alla nocciola. Piccola selezione di vini regionali. Una trentina i coperti all'interno, altrettanti all'esterno, se si può.
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