Latte, la rivoluzione bianca
l'origine in etichetta

Consegna del latte negli anni '50
Consegna del latte negli anni '50
di Luciano Pignataro
Mercoledì 1 Giugno 2016, 14:31 - Ultimo agg. 2 Giugno, 14:00
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Rivoluzione epocale per il mercato del latte di cui noi siamo i primi importatori al mondo. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestaliha reso noto rende noto lo schema del decreto, annunziato dallo stessO Renzi ieri mattina, che introduce l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia inviato per la prima verifica a Bruxelles, avviando così l'iter autorizzativo previsto a livello europeo. Questo sistema sperimentale consentirà di indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini.

Al termine di questo iter finalmente avremo la possibilità di esercitare un diritto elementare: conoscere dove viene prodotto il latte che beviamo o che è stato utilizzato per fare la mozzarella. Torneremo alla normalità del passato perché fino agli anni 70 era possibile, il lattaio faceva il giro delle abitazioni. Poi il progresso è stato ignorare l'origine degli alimenti perché a garantire è il marchio industriale, non più il produttore.Le conseguenze di questo cambio di passo sono sotto gli occhi di tutti: nel corso dei decenni successivi gli allevatori si sono impoveriti, gran parte del patrimonio zootecnico italiano è sparito, i prodotti industriali sono stati spesso protagonisti di episodi di cronaca sanitaria e giudiziaria.

 non parliamo di quello che è successo con la mozzarella. A guadagnare e a fare affari veri in questa situazione sono stati i tedeschi, la grande latteria europea che troviamo nelle pizze surgelate, nella cagliata utilizzata la notte da disonesti caseifici, insomma, ovunque.Consensi unanimi a questa iniziativa. In prima linea la Coldiretti, con il presidente Moncalvo: Con l'etichettatura di origine obbligatoria per il latte e dei suoi derivati - osserva - finalmente si cambia verso anche nella trasparenza dell'informazione ai consumatori, in una situazione in cui la metà della spesa era anonima. Si consolida un percorso di cambiamento che vede l'Italia svolgere giustamente un ruolo di leadership in Europa nella battaglia per la qualità e la trasparenza grazie ai primati conquistati a tavola.La spinta nazionale ha portato peraltro poche settimane fa alla storica risoluzione del parlamento Europeo per l'indicazione obbligatoria del Paese d'origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto nonchè ai prodotti lattiero-caseari e ai prodotti a base di carne».

Si tratta di un risultato importante che va incontro alla sensibilità degli italiani. Da un'indagine demoscopica commissionata da Ismea emerge che il 67% dei consumatori italiani intervistati si dichiara disposto a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto lattiero caseario che abbia chiara in etichetta la sua origine italiana. Per 9 italiani su 10, inoltre, è importante conoscere l'origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per latte fresco e i prodotti lattiero-caseari. Si è espresso così, infatti, il 95% degli oltre 26 mila partecipanti alla consultazione pubblica online tra i cittadini sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Il decreto in particolare prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta con le seguenti diciture: a) «Paese di mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte»; b) «Paese di confezionamento: nome del paese in cui il prodotto è stato confezionato»; c) «Paese di trasformazione: nome del paese nel quale è stato trasformato il latte». Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo di una sola dicitura: ad esempio «Origine del latte: Italia». In ogni caso sarà obbligatorio indicare espressamente il paese di mungitura del latte. Ovviamente sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all'origine e il latte fresco già tracciato.
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