Pane, pasta e pizza alla Canapa: gli antiossidanti che ci aiutano

Il pane di Canapa
Il pane di Canapa
di Francesca Marino*
Martedì 14 Luglio 2015, 11:26 - Ultimo agg. 25 Luglio, 16:56
3 Minuti di Lettura
Pasta, pizza, biscotti...alla canapa ! Una vera e propria mania, una moda che affonda in radici antiche, antichissime. Infatti la canapa è una delle piante più coltivate al mondo e oggi, dopo un lungo periodo di blocco della produzione, sta suscitando nuovamente interesse. È una semplice moda passeggera o una realtà da potenziare e sulla quale investire? L'impiego della Canapa Sativa non è una novità, ha tradizioni antichissime in Oriente ed Occidente. Anche la Campaniae è stata delle principali produttrici di materie prime ottenute dalla sua lavorazione.



Agli inizi del Novecento, Caserta era la seconda provincia in Italia per la produzione di canapa tessile, una coltura di primaria importanza nell'economia delle famiglie coinvolte nella sua produzione, commercializzazione ed esportazione.



La crisi della canapicoltura ha inizio negli anni '60 e ne determina la scomparsa in favore della produzione di cotone e fibre sintetiche che, oltre ad essere resistenti, risultavano meno costose e «più facili» da lavorare. Il calo di interesse per questa pianta dalle mille virtù è stato determinato anche dall’utilizzo della Cannabis come sostanza stupefacente.



La coltura della canapa è a bassissimo impatto ambientale, non richiede pesticidi, ha bisogno di poca acqua per crescere e soprattutto migliora la qualità del terreno che occupa.



Oltre a queste caratteristiche ciò che desta maggiore interesse è la sua versatilità, può essere lavorata in modo da ottenere materie prime pregiate da utilizzare nei più svariati ambiti: tessile, edilizio, alimentare, farmaceutico, cosmetico, industriale ed energetico con i biocarburanti.



Gli impieghi della canapa in ambito alimentare prevedono l'utilizzo prevalente dei semi, che sono privi del principio attivo farmacologico, ma molto ricchi di sostanze nutritive.



Vediamo quali sono queste proprietà «stupefacenti» per cui si assiste ad uno sviluppo rapido della produzione di «alimenti alla canapa». Farine, cioccolata, olio, snack, pasta e tisane: cosa nascondono questi prodotti da un punto di vista nutrizionale?



I semi di canapa, e tutti i suoi derivati, sono oggi considerati come degli integratori alimentari di origine naturale, contengono tutti gli amminoacidi essenziali al buon funzionamento del corpo umano risultando un alimento completo da un punto di vista proteico.



La presenza di Omega 3, Omega 6 e fitonutrienti, oltre ad esercitare un potere antinfiammatorio, garantisce una riduzione significativa dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue agendo contro la trigliceridemia alta, ipertensione ed aterosclerosi. Non trascurabile il contenuto di fibre, che stimola il corretto funzionamento dell'intestino, e di sali minerali e vitamine, in particolare del gruppo E, ad azione antiossidante. Non meno importante l'azione esercitata dagli alimenti alla canapa nel combattere malattie respiratorie e della pelle e nel rinforzare il sistema nervoso.



La qualità e la salubrità degli alimenti ottenuti dalla canapa è indiscussa ma un'attenzione seria meriterebbe il controllo della filiera di produzione prediligendo l'acquisto di prodotti di alta qualità e di provenienza certa.

È da un pò che si assiste alla volontà di chef e produttori di fare veri e propri esperimenti in ambito gastronomico nel tentativo di dar vita a prodotti sempre più originali a base di canapa. Tra questi la pizza, presentata ieri sera da Gorizia al Vomero, che, sebbene non possa sostituire quella classica, risulta uno sfizio simpatico, accessibile anche a chi si trova in regime ipocalorico. Per questo è indicativo che a proporla sia una pizzeria che ha quasi cento anni di storia.

La farina viene prodotta dalla macinazione e dalla setacciatura della rimanenza della spremitura dei semi per l'estrazione dell'olio e l'impasto che ne deriva, ricco di acidi grassi essenziali, fornisce un considerevole apporto proteico oltre a risultare più digeribile per il suo buon contenuto di fibre.

Che aspettiamo a provarla?

*biologa nutrizionista FomaeGusto



© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA