Usa, cinque Stati in ginocchio: boom di bambini contagiati

Usa, cinque Stati in ginocchio: boom di bambini contagiati
di Anna Guaita
Martedì 28 Luglio 2020, 07:12
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NEW YORK Il governatore del Maryland, il repubblicano Larry Hogan, non ha scrupoli nel dire quel che pensa: «Siamo tornati com'eravamo alla fine di marzo». E numeri gli danno ragione. Se in 28 Stati dell'Unione il ritmo del contagio del Covid-19 è fermo su un plateau, in altri 22 continua a crescere, falciando vite umane proprio come succedeva nel nord-est tre mesi fa. Ieri è stato il quinto giorno consecutivo che gli Usa hanno registrato più di mille morti nell'arco di 24 ore.

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In cinque Stati - Arizona, Texas, California, Louisiana, Florida la situazione è grave come lo era a New York ad aprile, e le strutture sanitarie sono in ginocchio al punto che la Fema (la protezione civile) ha dovuto emanare un appello perché personale medico e infermieristico degli Stati più fortunati corra in soccorso dei colleghi che non ce la fanno più.

I DATI
Lo Stato più in crisi fra tutti rimane comunque la Florida, dove si sta registrando un fenomeno nuovo e cioé un tasso di contagio fra i bambini a livelli elevatissimi, con 8 mila casi in una sola settimana. Per di più fra gli under-17 la percentuale di casi gravi che devono essere ricoverati in terapia intensiva è cresciuto del 23%, e si sono anche verificati vari decessi, in percentuale più alta che in altri Stati. Hanno fatto clamore la morte di due bambini di 11 anni, due di dieci anni e di una bambina di 9 anni, a Miami. Ma si contano anche decessi fra diciannovenni e ventenni. In una famiglia, due fratelli di 20 e 21 anni sono morti a distanza di cinque giorni l'uno dall'altro.

Le autorità sanitarie non hanno ancora trovato una risposta all'aumento del virus fra i giovani e i giovanissimi, e all'evidente maggior virulenza di questi contagi, ma certo i dati allarmano le famiglie considerato che fra quattro settimane le scuole dovrebbero riaprire. Sempre in Florida, tra l'altro, il virus ha messo radici fra i giocatori della squadra di baseball dei Marlins, in cui ben 12 sono risultati positivi. Ma sono i dati sui bambini ad allarmare di più, considerato che proprio ieri il virus è arrivato sulla soglia dello Studio Ovale, vicinissimo al presidente, quando è stato confermato che il suo consigliere per la sicurezza nazionale Robert O'Brien è risultato positivo, e ha un caso «leggero» di Covid-19.

Pare che O'Brien abbia preso il virus dalla figlia, che era a casa, malata. Di conseguenza sorgono varie domande: come mai O'Brien ha circolato liberamente nella residenza presidenziale senza indossare la maschera, pur sapendo di avere un caso di covid a casa, e per il pubblico in generale non è forse questa la riprova che i bambini possono contagiare gli adulti? L'Amministrazione insiste che le scuole devono riaprire e minaccia di non rilasciare gli aiuti federali in caso contrario.

LA DECISIONE
Ma sempre ieri è venuto un esempio che può impensierire ancor di più i genitori e gli insegnanti: il gigante di Silicon Valley, Google, ha annunciato che continuerà a favorire il lavoro in remoto per un altro intero anno, fino alla fine del luglio 2021. Ci si aspetta che altre aziende seguano lo stesso esempio. Evidentemente tutto cambierebbe se davvero arrivasse un vaccino che funziona.

Ieri è cominciata la terza fase del vaccino creato in collaborazione fra la società americana di biotecnologia Moderna e il National Institute of Allergy and Infectious Disease, e finanziato dal governo federale al suono di quasi un miliardo di dollari. L'esperimento deve provare la sicurezza del farmaco e se davvero previene il contagio del Covid-19. Almeno 30 mila volontari in Usa, Brasile e SudAfrica partecipano a questo esperimento. Anthony Fauci, direttore dell'Institute, ha detto che «le prime risposte dovrebbero arrivare a novembre».
 

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