Adotta un vicolo: i cittadini si improvvisano spazzini con Kestè e Artetekà

Adotta un vicolo: i cittadini si improvvisano spazzini con Kestè e Artetekà
di Francesca Cicatelli
Martedì 7 Luglio 2015, 21:03 - Ultimo agg. 23:12
2 Minuti di Lettura

Maniche risvoltate 5 volte a settimana in Vico San Giovanni Maggiore Pignatelli e negli spazi abbandonati del Centro Storico. Hanno adottato il vicolo i residenti della zona che si improvvisano a turno in operatori ecologici.

Il progetto di pulizia di Artetekà trasforma gli abitanti, i residenti, i commercianti e i gestori dei locali del Decumano del Mare in operatori ecologici per recuperare una parte di Napoli in collaborazione con l' Asia, il Comune, Napoli Servizi e il presidente della Municipalità Francesco Chirico.

Il vicolo sarà lavato 5 giorni a settimana, 2 volte da parte di Asia e 3 volte da parte di un "assistente di piazza", un residente che ha a cuore il vicolo e la piazza che si è preso l’impegno di curare casa propria e sarà retribuito grazie ad una colletta realizzata da residenti e commercianti.

Tutti saranno impegnati. Si provvederà a potenziare le luci della piazza e del vicolo, installare contenitori getta carta, ricollocare bidoni per il vetro dove serve. Inoltre Napoli Servizi metterà una griglia di raccolta acque nel vicolo così da poter lavare con cura la strada e non far ricadere acque non pulite su chi abita “sotto”.

E per festeggiare il Kestè, lo spazio di incontro, di mostre d'arte e di concerti, creato nel 1997 dal giovane imprenditore Fabrizio Caliendo, che ha appena compiuto 18 anni e festeggia la maggiore età domani (mercoledì 8 luglio dalle 21.00), tra Largo e Vicolo San Giovanni Maggiore Pignatelli ci sarà una jam session cui parteciperanno gli artisti nati e cresciuti suonando al Kestè.

Sarà inoltre proiettato nel vicolo San Giovanni Maggiore Pignatelli il film prodotto dal basso “Napulione”, poliziesco ironico di Alessandro Derviso.

L’iniziativa inaugura il riutilizzo del vicolo che, grazie ad un accordo appena stilato tra istituzioni, residenti e commercianti, sarà pulito due volte a settimana da Asia e tre volte a settimana da un residente che ha a cuore casa propria.

Infatti la festa per i 18 anni del Kestè vuole essere la testimonianza della storia della battaglia e dell’impegno civile oltre che culturale di questi anni del gestore Fabrizio Caliendo e dell’associazione Artetéka, costola sociale del Kestè, che da anni lavorano per la riqualificazione del largo e del decumano del mare.

La maggiore età del locale segna anche che i tempi per il coinvolgimento diretto dei residenti nel difendere e valorizzare il luogo sono maturi. “18 anni sono tutta la mia giovinezza. Dai miei 22 a mio figlio oggi! Il kestè è la mia casa, la mia scuola e palestra di vita. Il Kestè di Pozzuoli è stato chiuso per colpa di uno Stato Assente e sordo.

Oggi rischiamo la stessa sorte per Napoli. Che le forze sane si attivino per evitarlo. Vorrei far festa, vorrei essere spensierato. Ma il Kestè, per me, non è spensieratezza, è resistenza. Chi viene qui trova una casa e un luogo sicuro. Protetto. Ma realizzarlo è ben altra cosa. Auguri di resistenza dunque, auguri di lunga e dignitosa vita (se arriverà mai!) e si, di un po’ di spensieratezza che non è mai arrivata!", dichiara Fabrizio Caliendo.