L'ultimo fischio di Fabio arbitri e amici in lacrime: «Eri la nostra roccia»

Chiesa gremita per l'addio al 23enne deceduto in un incidente mentre rientrava da una partita

L'ultimo fischio di Fabio arbitri e amici in lacrime: «Eri la nostra roccia»
L'ultimo fischio di Fabio arbitri e amici in lacrime: «Eri la nostra roccia»
di Ferdinando Bocchetti
Domenica 3 Marzo 2024, 09:50
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La chiesa Gesù divino maestro di via Marmolito era stracolma. In centinaia, già dalle 13, quando è stata aperta la camera ardente, hanno voluto rendere omaggio a Fabio Buoninsegni, il 23enne arbitro deceduto tredici giorni fa nell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Fabio era stato trasportato nel nosocomio casertano dopo l'incidente stradale avvenuto tra l'A30 e l'A1, nel territorio di San Marco Evangelista. Buoninsegni, studente universitario, iscritto al terzo anno di Giurisprudenza e appassionato di politica, rientrava a casa dopo aver diretto - lo scorso 17 febbraio, a Nocera Inferiore - una gara del campionato di Prima Categoria. Una prova impeccabile, quella del giovane direttore di gara, valutata dagli osservatori dell'Aia con un punteggio molto alto.

«Sei volato via troppo presto, ma il tuo sorriso sarà sempre in campo con noi», era scritto su uno dei manifesti all'esterno della chiesa. I genitori, sotto choc, avevano dispensato i partecipanti dai fiori e chiesto di donare, «anche poco», al Centro educativo diocesano Regina della pace, dove già a partire dalle prossime settimane saranno promosse iniziative e manifestazioni nel nome di Fabio Buoninsegni.

«Quello che realizzeremo - dicono i rappresentanti del Centro diocesano - lo faremo seguendo i sogni, gli ideali e i progetti del nostro amato Fabio, che era capace di affrontare con impegno, energia e amore ogni situazione della vita».

Il parroco, don Gennaro Guardascione, nel corso della sua omelia ha spesso ricordato le «virtù» e le «qualità» del giovane arbitro. «Un ragazzo splendido, pieno di vita, con mille interessi, entusiasmo e tanta voglia di fare». Il sacerdote ha chiesto ai presenti di «stare vicini ai familiari di Fabio, soprattutto quando si spegneranno i riflettori».

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E ancora: «La famiglia Buoninsegni è nel nostro cuore, con la preghiera e la vicinanza li sosterremo in questo momento così doloroso. Nel suo breve percorso di vita, Fabio ha seminato tanto e bene. Siamo certi che il Signore lo abbia accolto tra le cose a lui più preziose». Poi il ricordo, commosso, dei due fratelli della vittima: «Eri il più piccolo della famiglia, ma in fondo eri il più forte. Anzi, sicuramente lo eri. Eri la nostra roccia, il nostro punto di riferimento. Avevi una marcia in più e lo hai sempre dimostrato. Non ti dimenticheremo mai».
In chiesa, oltre ai familiari, ai compagni di università e agli amici di sempre, c'erano anche tanti rappresentanti del mondo sportivo: le compagini calcistiche dell'area flegrea, il presidente e i dirigenti della Naples football club, la squadra allenata da Fausto Buoninsegni, il papà di Fabio, i referenti del Comitato regionale Campania e i rappresentanti della classe arbitrale napoletana.

La delegazione era guidata dal presidente dell'Associazione italiana arbitri, Carlo Pacifici, dal suo vice Alberto Zaroli e da un commosso Fabio Maresca, presidente della sezione Aia di Napoli in cui Buoninsegni era iscritto. In prima fila l'internazionale Marco Guida e vari presidenti di sezione arbitrali: Affinito, Zappi e Ciampi. Presente anche Carmine Zigarelli, presidente del comitato regionale campano. In chiesa anche il sindaco di Quarto Antonio Sabino, che per il giorno delle esequie ha proclamato il lutto cittadino, invitando i commercianti della città flegrea ad abbassare le saracinesche per dieci minuti, dalle 14,30 alle 14,40. «Una tragedia assurda, per la quale non si trovano nemmeno le parole - ha commentato il primo cittadino -. La morte di Fabio ha scosso tutti e gettato tutta la comunità in un profondo stato di dolore. Ci stringiamo, ancora una volta, intorno ai suoi familiari».
Le indagini sull'incidente che ha provocato la morte di Buoninsegni sono affidate alla polizia stradale di Caserta. L'autopsia sul corpo del 23enne è stata eseguita due giorni fa. La morte del ragazzo, da quanto trapela, sarebbe stata provocata dalle lesioni riportate tra testa e collo. L'auto guidata dal giovane studente universitario, una Hyundai Atos, era ferma sulla carreggiata (forse a causa di un guasto) ed è stata tamponata da un Suv guidato da un suo coetaneo. Un impatto violentissimo, che non ha lasciato scampo al giovane arbitro di Quarto.

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