La Pasquetta dei fujenti: in marcia migliaia di fedeli dopo lo stop Covid

A Madonna dell'Arco è ripresa la secolare tradizione dopo lo stop per Covid

I fujenti nel santuario
I fujenti nel santuario
di Francesco Gravetti
Martedì 11 Aprile 2023, 07:25
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Dopo anni di restrizioni, i pellegrini tornano a Madonna dell'Arco, riempiono il Santuario e gli spazi intorno, e lo fanno in maniera ordinata e composta. Niente confusione ma canti e preghiere, con il priore che parla di «riscatto dei fujenti» e le strade invase soprattutto dalla musica popolare, quella tammorra che caratterizza da secoli il territorio vesuviano. Test superato, dunque, a Sant'Anastasia, dove pure serpeggiava qualche preoccupazione per il ritorno dei devoti alla Madonna dell'Arco nel giorno del Lunedì in Albis, quello in cui solitamente decine di migliaia di persone si spostano da ogni parte della Campania per raggiungere il Santuario.

Il pellegrinaggio vero e proprio infatti, mancava da quelle parti da tre anni. Nel 2020 e nel 2021 l'arrivo dei fujenti fu vietato dalle disposizioni necessarie per fronteggiare l'emergenza coronavirus, l'anno passato misure ancora stringenti fecero sì che la zona di Madonna dell'Arco fosse non solo chiusa al traffico ma vietata agli ambulanti e alle tradizionali bancarelle.

Ieri dunque, c'è stato il primo pellegrinaggio post pandemia e per l'occasione il sindaco di Sant'Anastasia, Carmine Esposito, ha voluto in accordo con prefettura, questura, carabinieri, Protezione Civile, Croce Rossa e polizia locale una connotazione diversa da quella che tutti ricordano. Non una fiera senza regole fuori dalla cinta del Santuario, ma un evento organizzato con precisi orari di accesso ai varchi per squadre accreditate di fujenti e civili, nonché una «area food» nel Boschetto, nelle adiacenze di villa Tortora Brayda.

Alla fine tutto è filato liscio: i fedeli sono arrivati col loro carico di simboli religiosi e stendardi fin dalle prime ore del mattino, lasciando l'area intorno al Santuario in serata, senza troppi problemi. Tanta gente, ma nessun problema particolare. Per ragioni di ordine pubblico il prefetto di Napoli aveva anche disposto la chiusura delle fermate di Madonna dell'Arco e Guindazzi della Circumvesuviana, ma comunque non si sono registrati episodi legati a resse e assembramenti.

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Per la prima volta poi, l'amministrazione comunale ha scelto di prendere posizione contro venditori di falsi e ambulanti improvvisati, chiedendo ai soli autorizzati di sistemarsi nell'area del Boschetto, a pochi metri dal Santuario. Risultato: le bancarelle hanno disertato l'area (la piazza era stata lasciata al Centro operativo comunale per eventuali emergenze), ma Esposito resta soddisfatto: «In questi giorni qui si arriva a ringraziare la Vergine, non a partecipare a una sagra. Abbiamo recuperato il vero spirito del pellegrinaggio e per questo voglio ringraziare tutti quelli che hanno partecipato all'organizzazione».

Contento anche padre Gianpaolo Pagano, priore del Santuario: «Quest'anno i fujenti hanno dato il meglio del loro patrimonio antichissimo. In un tempo comunque difficile, di crisi economica, culturale e spirituale, ci hanno aiutato a riscoprire il meglio della tradizione». Spazio alla spiritualità dunque, ma anche al folklore: il ritorno della Pasquetta dei fujenti dopo il covid ha fatto tornare anche le tammorre e gli altri strumenti tipici della musica popolare vesuviana. Canti e balli che da sempre accompagnano le uscite dei devoti alla Madonna, parte integrante del rito sul quale si sofferma l'assessore alla cultura del Comune di Sant'Anastasia, Vera Giordano: «L'evento ci ha permesso di recuperare la memoria delle nostre tradizioni e delle nostre radici».
 

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