La possibile risalita di magma nelle viscere della caldera flegrea, scenario solo ipotizzato nella relazione della Commissione Grandi Rischi ma al momento senza evidenze scientifiche di conferma, tiene in allerta i vulcanologi mentre i sindaci sono alle prese con gli emendamenti bocciati del decreto Campi Flegrei. Su questo punto è stato chiaro soprattutto il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, che si tiene in costante contatto con l'Ingv, l'Osservatorio Vesuviano e il dipartimento nazionale di Protezione civile.
«Mentre a livello scientifico si rincorrono notizie vere o presunte, la posizione di monitoraggio costante senza particolari emergenze tenuta dall'Osservatorio Vesuviano ci pare la più solida e quella più condivisa sottolinea il sindaco di Pozzuoli, Manzoni -.
Il primo cittadino flegreo teme, in particolare, che la mancata copertura con fondi pubblici degli interventi di zonazione degli edifici privati e i conseguenti interventi di messa in sicurezza possano in qualche modo essere un problema per Pozzuoli e per i Campi Flegrei.
Del resto anche i sindaci di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione e di Quarto, Antonio Sabino, hanno più volte chiesto al ministro della Protezione civile Nello Musumeci di potenziare la dotazione organica degli uffici comunali di protezione civile, con l'assunzione «con contratti a termine almeno triennali» di nuovi tecnici, e di poter istituire il sisma-bonus. Per le assunzioni per 24 mesi dei tecnici l'hanno spuntata. Mentre per il sisma-bonus è stato bocciato l'emendamento. Manzoni auspica «un reinserimento di questo comma nel testo definitivo della legge in sede di conversione» e sulla stessa lunghezza d'onda dei sindaci si esprimono anche i deputati del Movimento 5 Stelle Ilaria Fontana ed Antonio Caso.
«Il decreto Campi Flegrei si occupa quasi esclusivamente degli effetti sismici del bradisismo e poco della prevenzione e mitigazione del rischio vulcanico dicono in una nota congiunta i due parlamentari M5S -. Con oltre 30 emendamenti, in Commissione Ambiente abbiamo provato a migliorarlo, ma il Governo e la maggioranza hanno finora bocciato quasi tutte le nostre proposte. Governo e maggioranza hanno detto una serie di no. Dal sisma bonus, al potenziamento della rete di monitoraggio marino, dall'analisi di vulnerabilità al monitoraggio strutturale di edifici e infrastrutture. Abbiamo chiesto di effettuare le verifiche di vulnerabilità dei fabbricati entro 90 giorni dalla conversione in legge del decreto, ma anche su questo abbiamo ricevuto un rifiuto». Caso e Fontana, poi, evidenziano che in questo momento non si deve cedere a nessuna forma di allarmismo ingiustificato, ma dicono anche che «non si può assolutamente sottovalutare il problema».