Addio Terme di Stabia, a Castellammare il nuovo ospedale

L'operazione da 180 milioni (fondi Ue) della Regione Campania

Addio Terme di Stabia, a Castellammare il nuovo ospedale
Addio Terme di Stabia, a Castellammare il nuovo ospedale
di Fiorangela d'Amora
Giovedì 15 Giugno 2023, 10:20
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Il nuovo ospedale al posto delle Nuove Terme. L'edificio abbandonato e chiuso dal 2015 sarà acquistato dalla Regione Campania, un'operazione da 180 milioni (fondi Ue) che riguarda un ampio complesso composto da un edificio centrale, l'albergo, il centro congressi, il parco idroponico e Villa Ersilia. Tutti beni di proprietà della società immobiliare terme di Stabia (Sint), oggi in liquidazione e con un debito di oltre 20 milioni di euro. Una buco oggetto di un concordato preventivo con il Tribunale di Torre Annunziata, che avrebbe messo i beni all'asta nei prossimi mesi per pagare i creditori ed evitare il fallimento di Sint.

In questo processo di lenta alienazione dei beni funzionali al termalismo si è inserito il progetto pensato e voluto dalla Regione e dalla commissione prefettizia di Castellammare (il Comune è commissariato).

La suggestione di realizzare il nuovo ospedale San Leonardo sulla collina del Solaro si era fatta strada a fine 2022 con le prime interlocuzioni tra le parti. Lo scorso gennaio ci fu anche, in gran segreto, il sopralluogo del presidente De Luca insieme al prefetto Raffaele Cannizzaro e a Giuseppe Russo, direttore sanitario dell'Asl Napoli 3 Sud. Una suggestione che comincia a diventare realtà con l'approvazione in giunta regionale, a febbraio, della proposta di De Luca e con la individuazione dei fondi. Infine, ieri la Regione ha approvato lo schema di accordo per l'acquisizione al patrimonio regionale del «compendio che ospita le Terme Nuove» per la realizzazione della nuova cittadella ospedaliera.

«Ora la competenza è dei magistrati - spiega il prefetto Cannizzaro - I beni sono oggetto di un concordato che speriamo di chiudere entro l'anno, ma di certo è un processo complesso e delicato. Aver salvaguardato il patrimonio è per noi la cosa più importante».

I beni che passeranno alla Regione per realizzarvi l'ospedale saranno l'albergo e il plesso delle Nuove Terme, mentre il Parco idroponico, Villa Ersilia e il centro congressi resteranno alla città. «Si tratta di beni completamente abbandonati ma che sono parte della storia e della vita degli stabiesi - ricorda Cannizzaro -. Sei mesi fa era tutto perduto. Aspettiamo che i beni tornino nella nostra disponibilità poi si vedrà cosa fare e con quali fondi». 

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Il nuovo polo ospedaliero sarà un Dea di secondo livello, come spiega il direttore sanitario dell'Asl Napoli 3 Sud. «Realizzare il nuovo San Leonardo significa raddoppiare posti letto (150 attivi attualmente) e servizi. Oggi non abbiamo gli spazi per aprire nuovi reparti perché stretti tra i palazzi e affacciati su una zona fin troppo trafficata», dice Giuseppe Russo ricordando dove si trovi il San Leonardo, a pochi passi dall'uscita dell'autostrada ma difficilmente raggiungibile dai comuni vicini. «Il nuovo ospedale avrà nuove specialistiche e assieme all'ospedale unico della Penisola sorrentina darà garanzie nelle cure coprendo anche le zone che confinano con il Salernitano e la costiera amalfitana».

Insomma, due progetti che non si calpesteranno i piedi secondo Russo, ma che serviranno finalmente a innalzare l'offerta sanitaria di una delle Asl più grandi della regione con un milione e centomila utenti e 13 distretti. «Superata l'emergenza che riguarda la mancanza di personale che sta vivendo tutta la sanità italiana - conclude il direttore sanitario - puntiamo a riaprire al più presto anche l'ospedale di Boscotrecase». 

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