Blitz anticamorra a Forcella: «A Natale è festa, i conti dopo l'Epifania»

Blitz anticamorra a Forcella: «A Natale è festa, i conti dopo l'Epifania»
di Viviana Lanza
Mercoledì 4 Marzo 2015, 09:11 - Ultimo agg. 09:13
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Nell'era post-Giuliano, il ventre molle di Napoli è feudo di due clan contrapposti e la camorra lì, tra Forcella e la Maddalena, i Tribunali e la Duchesca, sembra aver solo cambiato nomi e fisionomia di chi la guida. Per il resto nulla cambia: entra indisturbata ovunque e agisce come vuole. E' l'ex boss Maurizio Ferraiuolo a svelare tutti i segreti dei clan del centro storico.

Il covo all'Ascalesi e i summit nella sala morturaria. «Ho avuto sempre appoggio nell'ospedale Ascalesi» ammette Ferraiuolo da collaboratore di giustizia, parlando di stanze dove sostare per sfuggire a forze dell'ordine o killer di clan rivali e di nascondigli dove tenere armi o droga. «Retribuivo un custode con 50/100 euro al giorno» svela a proposito dei “ganci” all'interno della struttura ospedaliera estranea e all'oscuro dei fatti di cui parla il pentito.

Aiuti, a suo dire, anche da un infermiere che in cambio di 200 euro a settimana garantiva coperture, qualche certificato strappato a medici con l'inganno o sostanze per tagliare la cocaina. E libero accesso ai locali dell'obitorio dell'ospedale: «Ho utilizzato quei locali per riunioni significative con altri esponenti della criminalità organizzata, trattandosi di un luogo molto sicuro» dice ricordando che nella sala mortuaria dell'Ascalesi fu siglata anche la tregua con il clan Mazzarella.

Il servizio taxi a disposizione dei boss. «Ha una serie di taxi che utilizza per favorire persone appartenenti a vari clan, sia trasportando armi o droga sia persone per appuntamenti “delicati” con gente di altri clan» dice il pentito sfogliando l'album delle foto segnaletiche in possesso degli inquirenti.

Faida rinviata per il Natale in famiglia. Familiari e affiliati premevano per dichiarare guerra ai Mazzarella ma lui, Ferraiuolo, decise di rinviare tutto a dopo l'Epifania: «Erano le prime festività che trascorrevo a casa dopo un decennio e più, volevo stare in famiglia». La faida esplose il 7 gennaio 2011 con un raid in cui rimase ferito per errore un passante vittima innocente, il tutto ripreso dalle telecamere nei pressi di piazza Mancini.

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