Camorra, preso il ras del pizzo degli «amici del bivio»

Camorra, preso il ras del pizzo degli «amici del bivio»
di ​Nello Mazzone
Mercoledì 24 Dicembre 2014, 11:39 - Ultimo agg. 25 Dicembre, 12:49
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Quarto. Diecimila euro di pizzo come regalo per gli «Amici del Bivio», ma i carabinieri della Tenenza guidata dal tenente Leonardo Rosano hanno sventato l’estorsione di Natale e arrestato il ras della camorra locale, il 50enne Nicola Palumbo alias «Faccia abbuffata» insieme a due suoi complici.



Il fermo è scattato la notte scorsa: Palumbo, sorvegliato speciale e ritenuto dagli inquirenti il reggente del gruppo «Amici del Bivio» (cosca camorristica collegata al clan Longobardi-Beneduce), deve rispondere dell’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Stessa ipotesi accusatoria per i suoi due presunti complici: il 31enne Giuliano Palumbo, che secondo gli inquirenti avrebbe fatto da autista-guardaspalle al boss di Quarto, e il 41enne incensurato F.A. Una indagine delicata, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli e dal punto di vista investigativo dalla compagnia dei carabinieri di Pozzuoli, diretta dal capitano Elio Norino.



Da settimane i militari tenevano d’occhio gli spostamenti del presunto ras, uscito di galera due anni fa e da allora sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, monitorando le sue frequentazioni. Ma un aiuto importante nelle indagini è arrivata dall’imprenditore finito nella rete degli estorsori. È andato dai carabinieri e ha denunciato tutto. Ha raccontato le pressanti richieste estorsive ricevute. L’ultima, in ordine di tempo, arrivata appena due giorni fa per onorare la «rata di Natale» del pizzo a favore degli amici del Bivio.

Inequivocabile messaggio, secondo gli inquirenti, della forza intimidatrice dei Longobardi-Beneduce, che si sono spartiti il business del crimine a Quarto insieme agli «Amici della Montagna», cosca locale del clan Polverino di Marano. Malgrado le maxi operazioni anticamorra che hanno decimato negli ultimi anni i clan locali, con gli 84 arresti tra i Longobardi-Beneduce e i 40 tra i Polverino, la camorra del racket e del cemento si sta riorganizzando e un duro colpo è stato assestato ieri dai militari della Tenenza di Quarto.



In attesa della convalida dei fermi che arriverà nelle prossime ore da parte del gip del tribunale di Napoli, un plauso alla brillante operazione condotta dai carabinieri del tenente Rosano è stato espresso da Gigi Cuomo, responsabile nazionale di Sos Impresa e tra i fondatori dell’associazione antiracket di Quarto insieme al presidente Mimmo Brescia. «Questa operazione anticamorra è la conferma che bisogna tenere alta la guardia, perché a Quarto il racket c’è ancora – dice Cuomo – Ma è importante la collaborazione mostrata dalla vittima e l’ottimo e tempestivo lavoro fatto dai carabinieri. E’ la prova lampante che denunciare i camorristi conviene sempre. Chi denuncia il pizzo non deve più temere di restare solo».
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