Discariche abusive sul Vesuvio, la moda si fa denuncia

Discariche abusive sul Vesuvio, la moda si fa denuncia
di ​Antonio Cimmino
Venerdì 10 Febbraio 2017, 09:25
2 Minuti di Lettura
Modelle tra sacchetti neri e materiale ingombrante. O ancora sedute su di un frigorifero al centro di una megadiscarica a cielo aperto in uno dei posti più belli e conosciti al mondo, le pendici del Vesuvio. Bellezza e crudeltà. Si chiama «Contraddizioni» la mostra-denuncia di Antonio Cozzolino che inaugurerà domani alle 18,30 ad Ercolano alle Scuderie di villa Favorita. Una carrellata di foto dedicate all’altra «terra dei fuochi», quella che devasta il parco nazionale del Vesuvio.



Un appuntamento, organizzato dall’associazione Giovani per il Territorio, con al centro quella stessa terra gravida di cenere vulcanica dove crescono i pomodorini più saporiti del mondo (quelli del piennolo), dove si producono quei vini doc che nel nome, Lacryma Christi, raccontano una storia di fatica e poesia, ma dove i camion della camorra e poi quelli dell’emergenza rifiuti napoletana hanno scaricato tonnellate di rifiuti. Ora è la «banale» inciviltà a lasciare sulle pendici del Somma-Vesuvio veleni e altri rifiuti. La denuncia di due sacerdoti ha poi portato in luce una sequenza di morti sospette. Don Marco Ricci, sacerdote della chiesa di Santa Maria della Consolazione a Ercolano, e padre Giorgio Pisano: «Nelle zone della chiesa del Sacro Cuore, Croce dei Monti, Parco delle Mimose e San Vito c’è un’incidenza di tumori spaventosamente alta. Oltre ai casi accertati, ciò che maggiormente preoccupa è l’incidenza sul territorio». Uno studio del professor Gerardo Ciannella - direttore dell’Unità di Medicina Preventiva del Monaldi - ha evidenziato che in un territorio abitato da circa 6000 persone ci sono 203 persone malate. Don Ricci oggi alle 18 terrà una messa per ricordare tutti i defunti per tumori, lanciando un appello: «Portate una fotografia della persona defunta, cominceremo così a dare un volto a quei numeri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA