«In quella piazza non volevamo tornare, abbiamo avuto paura di incontrare nuovamente quell'uomo o i suoi amici». Leandro, uno dei quattro studenti stranieri che la settimana scorsa avevano fatto arrestare un parcheggiatore abusivo, aveva preferito non restare più a Napoli coi suoi amici, spostandosi a Positano e Amalfi prima di fare direttamente rientro a Roma. E, senza saperlo, ci aveva visto giusto. Se fosse tornato in Piazza Museo Filangieri avrebbe molto probabilmente trovato i colleghi dell'uomo che li aveva minacciati, che, anche dopo l'arresto non hanno smesso di presidiare la zona.
Da soli, in gruppetti, nei vicoli, in piazza e lungo le strade principali: dove c'è possibilità di parcheggiare, anche nei modi più assurdi, ci sono loro. Hanno sicuramente saputo dell'arresto ma, come ogni giorno, sono tornati al lavoro, spostando autovetture e addirittura consegnando le chiavi ai clienti fino a domicilio. E c'è di più: se Leandro fosse passato in piazza Museo Filangieri ieri, avrebbe trovato anche l'uomo che aveva fatto arrestare: nel tardo pomeriggio Domenico Leva era di nuovo nella piazza. I fatti risalgono a giovedì scorso, quando i quattro ragazzi, tutti studenti stranieri che sono a Roma in Erasmus, sono tornati a prendere l'automobile che avevano lasciato parcheggiata nella piazza per tutta la notte. Il pomeriggio precedente, appena arrivati, erano stati fermati proprio da Leva che aveva chiesto loro dei soldi; si erano rifiutati, dicendo che sarebbero rimasti per pochi minuti, ma poi avevano cambiato idea.
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