Refezione a Napoli, gara d'appalto in stallo: il servizio non parte

Refezione a Napoli, gara d'appalto in stallo: il servizio non parte
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 15 Settembre 2017, 18:18 - Ultimo agg. 18:23
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Che fine ha fatto il bando della refezione scolastica? È stato pubblicato il 5 luglio, ma della gara d'appalto per assegnare i 10 lotti non si ha nessuna notizia sull'aggiudicazione. Eppure dal 2 ottobre i bambini delle scuole comunali dovrebbero iniziare il servizio mensa offerto dal Comune di Napoli e i tempi tecnici della burocrazia per perfezionare i contratti e impegnare le spese sono davvero lunghi: si rischia, dunque, di non riuscire a partire in tempo. Senza refezione non si può fare il tempo pieno e questo, ovviamente, implica ingenti disagi alle famiglie lavoratrici che proprio su questo servizio hanno basato le loro iscrizioni nelle strutture comunali che lo avevano garantito. Le mamme hanno chiesto timidamente qualche informazione ma per ora le risposte sono state vaghe e il «non lo sappiamo» ripetuto in questi giorni incute timori di ritardi. A denunciarlo è Agostino Anselmi, responsabile Comune di Napoli della Cisl Funzione Pubblica, che denuncia «l'incertezza della partenza della refezione per il prossimo anno scolastico». Nel nuovo bando relativo alle scuole dell'infanzia comunali e dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado statali, e valido da ottobre 2017 a giugno 2018, ogni ditta può partecipare alle gare per tutti e dieci i lotti (uno per ciascuna Municipalità) ma alla fine potrà vincerne soltanto uno.


La spesa complessiva per l'anno scolastico 2017/2018 vede la Municipalità 5 (Vomero-Arenella) con il più alto contributo che si aggira sui 2 milioni 348mila euro, seguita dalla Municipalità 6 con 2 milioni 238mila e dalla Municipalità 2 con 2 milioni 120mila.
Più staccate la Municipalità 8 con 1 milione 645mila euro, la Municipalità 3 con 1 milione 573mila, le Municipalità 4 e 10 con 1 milione 492mila, e ancora Municipalità 9 con 1 milione 351mila, Municipalità 7 con 1 milione 195mila e infine Municipalità 1 con appena 913mila euro. Finora sul sito nel Comune di Napoli non è stato pubblicato nessun dato relativo all'andamento della gara e, proprio come denuncia Cisl Fp, il rischio che possa partire con ritardi di settimane è molto alto. Intanto, proprio in questi giorni Save the Children pubblica i dati sulla refezione scolastica nel rapporto «(Non) Tutti a Mensa 2017» da cui emerge che a Napoli il 63,5 per cento degli alunni (in Campania si tocca il 65 per cento) non usufruiscono della refezione scolastica. Un dato allarmante che corre parallelamente alla più elevata percentuale di classi senza tempo pieno (Campania 86 per cento) e strettamente connesso ai maggiori tassi di dispersione scolastica d'Italia, dove noi siamo secondi con il 18,1 per cento, preceduti solo dalla Sicilia con il 23,5 per cento. I dati, quindi, confermano che l'offerta del servizio di refezione e del tempo pieno ha un valore essenziale in azioni come il contrasto all'abbandono scolastico. Tra le città che applicano dei criteri piugenerosi per la riduzione tariffaria Napoli è seconda, poiché riduce le tariffe per nuclei familiari con Isee inferiore a 25.750, offrendo una riduzione del 30 per cento per i secondi e successivi, e per gli alunni stranieri appartenenti a nuclei familiari in disagio che non possono produrre l'Isee. mg.cap.
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