Migranti, emergenza senza fine: arriva a Napoli nave Msf con 1.449 profughi

Migranti, emergenza senza fine: arriva a Napoli nave Msf con 1.449 profughi
Sabato 27 Maggio 2017, 13:15 - Ultimo agg. 28 Maggio, 15:44
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Arriverà domani nel porto di Napoli «Prudence», la nave di ricerca e soccorso di 'Medici senza frontierè che in 10 ore ha intercettato ben dodici diversi barconi per un totale di 1449 persone. Si tratta di migranti partiti dalla Libia e intercettati nel Canale di Sicilia. Secondo quanto denuncia Msf «ora la Prudence è sovraffollata ben oltre la sua capienza, pari a 600 persone al massimo, e dovrà navigare in queste condizioni fino a domani per raggiungere il primo porto disponibile allo sbarco, ovvero Napoli».


«In queste condizioni ci è semplicemente impossibile fornire cibo e un'assistenza medica adeguata a centinaia di uomini, donne e bambini. Dopo aver soccorso centinaia di persone da una morte certa in mare, non possiamo ora garantire loro delle condizioni di sicurezza a bordo a causa del forte sovraffollamento» dichiara Michele Trainiti, coordinatore delle operazioni di ricerca e soccorso per MSF. «In questo momento, nonostante le nostre richieste di supporto fatte alle autorità italiane, nessuna nave militare o commerciale è stata inviata in nostro aiuto per assisterci in questa situazione disperata. Dove sono gli altri? L'Unione Europea ha deciso di venir meno al dovere di proteggere vite in mare?».

Tra le persone soccorse dalla Prudence vi sono circa 140 donne e 45 bambini, il più piccolo di solo una settimana di vita.
Il team medico ha dovuto predisporre tre evacuazioni mediche dei casi più gravi, incluso un caso di arresto cardiaco. Lo staff di MSF ha dovuto inoltre recuperare due corpi da un gommone durante la prima operazione di soccorso. «La situazione nel Mediterraneo continua ad essere insostenibile, con persone che muoiono ogni giorno. Chiediamo ancora una volta all'Unione Europea e ai leader del G7 di creare dei canali legali e sicuri per chi è in cerca di protezione. Chiediamo inoltre il dispiegamento, al piú presto, di un meccanismo proattivo di ricerca e soccorso in mare come unica soluzione concreta per ridurre le morti e la sofferenza in mare.», conclude Trainiti.
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